Alla Scala si brinda con Bellavista
Atmosfera da «prima» alla Scala – compreso una spettacolare esibizione al piano del nuovo astro Alessandro Taverna — per celebrare il rinnovo della partnership tra Bellavista e uno dei teatri più famosi del mondo: belle signore, qualche vip, tanti chef milanesi e bresciani, personaggi del mondo scaligero come l’eterna Carla Fracci e il sovraintendente Alexander Pereyra. Le due griffe saranno legate sino al 2021, con la certezza che il vino d’onore per gli eventi uscirà comunque dalla cantina di Erbusco. È così dal 2004 quando la famiglia Moretti decise di portare il suo mattone alla rinascita del teatro dopo il restauro biennale, non a caso firmato da Mario Botta, il grande architetto ticinese a cui Vittorio Moretti affidò il progetto di Petra, in Toscana. «Ogni anno è una gioia e una grande emozione prendere parte a questo progetto di alta cultura con un’eccellenza che rappresenta l’unione tra mondi diversi: quello vitivinicolo, quello teatrale, musicale e storico — ha spiegato Francesca Moretti, ceo di Terra Moretti Vini — . È una soddisfazione e un privilegio, ma anche uno stimolo che ci sprona ancora di più a dare sempre il meglio, perché la consapevolezza di essere il vino ufficiale della Scala è anche una responsabilità di fronte al mondo dell’enologia mondiale». In una stagione scaligera fortemente incentrata sulla tradizione italiana, sarà il millesimo Brut 2013 a recitare il ruolo principale con un’etichetta e una custodia, come sempre esclusive e con riferimenti stilistici alla Scala e a chi ne ha scritto la storia. Il Brut 2013 affina sui lieviti per più di quattro anni e colpisce per il bellissimo colore e il perlage finissimo, oltre che per profumo e gusto. «È il frutto di un’annata insolita. La primavera 2013 fu lunga e con piogge brevi, l’estate mite — ricorda Mattia Vezzola, enologo di Bellavita — la fioritura e la maturazione si svolsero in condizioni perfette. È un Brut molto elegante e di grande armonia». Armonia alla Scala è il termine migliore.