Corriere della Sera (Brescia)

Alla mia età la tecnica non conta

Arcadi Volodos volteggia sulle note di Schubert, Rachmanino­v e Scriabin

- Enrico Parola

Non è l’unico virtuoso che minimizza sulla sua tecnica funambolic­a, ma ascoltare certe affermazio­ni da parte sua fa ancora più effetto perché quando siede al pianoforte fa cose letteralme­nte strabilian­ti. Basta guardare su youtube la sua versione «aumentata» della Marcia «alla turca» di Mozart, o un brano a quattro mani di Rachmanino­v che lui beatamente esegue con le sue dieci dita, o una sua trascrizio­ne che complica ulteriorme­nte quella già pirotecnic­a firmata da Horowitz sulla «Macia nuziale» di Mendelssoh­n. Già, perché da quando ha vent’anni Arcadi Volodos si sente additare come «il nuovo Horowitz»; e per comprender­ne il motivo basta andare questa sera in Conservato­rio, dove è ospite della Società dei Concerti. Ma appunto il 66enne russo rigetta il paragone come (quasi) ogni riferiment­o al suo virtuosism­o.

«Il paragone con Horowitz risale a un quarto di secolo fa, ora lo sento stretto: per me non esiste musica virtuosist­ica o musica facile, esistono la musica geniale e quella menulla; diocre. Credo che anche la parola “difficile” non dovrebbe essere utilizzata, non c’entra nulla perché la dimensione a cui dobbiamo tendere noi interpreti non è quella tecnica ma quella metafisica; non mi piace neppure la parola “studiare” perché richiama al lavoro sulla tecnica, ma alla mia età la tecnica non significa Busoni diceva che le nostre vite sono troppo corte per avvicinare la “Hammerklav­ier” di Beethoven. E tanto più la parola “difficile” non c’entra quando abbiamo a che fare con geni come Schubert, Rachmanino­v e Scriabin».

A loro è dedicato il programma che parte dal viennese (Sonata D 157 e i «Moments musicaux»), continua con una sontuosa antologia di Rachmanino­v tra «Etude-Tabelaux» e Preludi e culmina con cinque evocative pagine di Scriabin, tra cui «Caresse dansée» e «Vers la flamme». «Non mi chieda che cosa preferisco in loro perché non saprei rispondere: i geni hanno dentro la loro musica talmente tanti aspetti che non si può che goderli tutti assieme. E non mi chieda neppure un paragone: penso sia impossibil­e comparare talenti di tale spessore perché rappresent­ano universi immensi e diversi; ora viviamo in un periodo dove tutto viene paragonato, ma è così bello entrare in un mondo e guardarsi attorno, ammirarlo per quanto bello è di per sé, senza doverlo per forza metterlo a confronto con altri mondi». Lui non vi entra, vi è immerso: «La musica risuona costanteme­nte nella mia testa. Quando mi alzo al mattino la sento già risuonare dentro; la musica è la mia vita, per me è come respirare».

 ??  ?? Virtuoso Il pianista russo Arcadi Volodos, 66 anni, stasera in Conservato­rio
Virtuoso Il pianista russo Arcadi Volodos, 66 anni, stasera in Conservato­rio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy