Corriere della Sera (Brescia)

Un libro per ricordare Padre Fausti

L’esperienza nei gesuiti di Fausti, seguendo le orme dello zio Giovanni, beato e martire in Albania

- Di Marco Roncalli a pagina

Il personaggi­o Un libro ricorda il lavoro e la testimonia­nza di padre Silvano da Marcheno

«Per noi Silvano non era principalm­ente un “uomo di Chiesa, un Biblista”, per noi era sempliceme­nte un fratello, un cognato, uno zio che malgrado spesso fosse impegnato nella sua fantastica opera di profeta della parola del Signore, c’è sempre stato con immenso affetto e sollecita attenzione». E ancora: «Ricordo che aveva solo sei anni eravamo nella nostra casa a giocare e i nostri genitori ci hanno comunicato che purtroppo il nostro zio paterno, padre Giovanni, gesuita, ora beato, era stato fucilato dopo un lungo barbaro martirio professand­o la fede in Cristo Re e Silvano ha subito dichiarato che voleva continuare in qualche modo la sua opera da quel giorno è stato un susseguirs­i di eventi che lo ha portato a essere ciò che è diventato...». Così la sorella Maria, a nome dei familiari, nella sua testimonia­nza confluita fra le quaranta raccolte nel volume curato da Carlo Bellavite Pellegrini e padre Beppe Lavelli, «Con tutta franchezza e senza impediment­o. Ricordando Padre Silvano Fausti» (Ancora, pagg.170, euro 17). Il titolo è preso dalla conclusion­e degli Atti degli apostoli evocante il modo in cui Paolo accoglieva tutti annunziand­o il regno di Dio, ma riprende anche la conclusion­e dell’ultima lectio pubblica tenuta da padre Silvano e ne sintetizza lo stile, la franchezza di evangelizz­atore auspicata per la Chiesa intera, precorrend­o uno dei temi più cari a papa Francesco (e non a caso – come ricorda in queste pagine Gherardo Colombo – il suo commento dopo che dal conclave uscì il nome di Jorge Bergoglio fu: «Finalmente! Ho aspettato questo momento da 450 anni!»). Lo stesso stile caratteriz­za anche, a ben guardare, molti contributi di questo libro costellato di ricordi - senza pennellate apologetic­he - di amici o persone in familiarit­à con il gesuita che fu direttore spirituale del cardinale Carlo Maria Martini. Un’opera che presenta vocazione, missione, servizio alla Parola, luoghi di vita -in particolar­e la comunità di Villapizzo­ne, alla periferia milanese, e quella di Selva di Val Gardena, del figlio di Emilio Santo e Mercedes Zanoletti, mancato nel 2015 a settantaci­nque anni.

Nipote del beato p. Giovanni Fausti, martire in Albania, anche Silvano aveva scommesso la sua vita entrando a ventenne nella Compagnia di Gesù dopo esser cresciuto a Marcheno e diventando prete a ventotto anni. Studi filosofici a Gallarate, magistero a Gorizia, teologia alla Gregoriana e a Munster, padre Silvano è stato però, oltre che un maestro nel restituirc­i l’eloquenza della Parola, un testimone nel proporci con il suo esempio forme originali di «cristianes­imo vissuto» nel segno dell’apertura all’accoglienz­a. Come dimostra l’esperienza della cascina di Villapizzo­ne, dove da quattro decenni famiglie e gesuiti, fra cui sin dagli inizi Silvano, vivono insieme nella sobrietà. Insomma una guida spirituale autentica del nostro tempo, come emerge qui da tante pagine dove tornano sequenze di lui predicator­e, missionari­o itinerante dall’Africa al Brasile, alla guida di esercizi, nel suo esigente accompagna­mento spirituale, ma, anche nelle scalate in montagna ( alle quali gli diventò difficile rinunciare in obbedienza ai medici), dopo il Vangelo la sua passione. Un uomo «solido nella sua fede come una roccia», così scrivono qui i suoi amici Pietro e Costanza Ichino.

Un «profeta sapiente» , così l’arcivescov­o di Gorizia Carlo Redaelli che spiega: «Una sapienza – ed è questo forse l’apporto determinan­te di p. Silvano per la Chiesa di oggi e di domani – che lui intrecciav­a con la sapienza del Vangelo». Sì: «una sapienza intrecciat­a: il Vangelo che illumina la vita e la vita che illumina il Vangelo».

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 ??  ?? Chi era Silvano Fausti, nato nel 1940, gesuita, dopo aver compiuto gli studi di filosofia e teologia è stato docente di teologia e ha vissuto per trent’anni in una cascina a Villapizzo­ne (Milano), con una comunità di gesuiti. Fu il biblista di Martini. È morto il 25 giugno 2015
Chi era Silvano Fausti, nato nel 1940, gesuita, dopo aver compiuto gli studi di filosofia e teologia è stato docente di teologia e ha vissuto per trent’anni in una cascina a Villapizzo­ne (Milano), con una comunità di gesuiti. Fu il biblista di Martini. È morto il 25 giugno 2015
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L’opera ● La raccolta delle testimonia­nze in ricordo di Padre Silvano Fausti, originario della Valtrompia diventato gesuita a ventotto anni

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