Cittadella-Brescia, esame di maturità
Corini, senza Donnarumma, rilancia Tremolada e Morosini: «Bel banco di prova»
La giornata giusta, dopo la settimana di sosta, per verificare di che pasta è fatto il Brescia, rilanciato dagli 8 punti in 4 giornate sotto la gestione Corini. A Cittadella, alle ore 15, il tecnico — senza gli infortunati Gastaldello e Donnarumma — ripropone Tremolada e Morosini dal primo minuto in una trasferta che è stata spesso amica delle Rondinelle: «Sarà un bel banco di prova per noi» — ha detto «Genio» — attendo risposte dai miei giocatori ».
A Cittadella, dove il Brescia non perde dal 13 dicembre 2008 (e contro i padovani è arrivata in 19 precedenti solo un’altra sconfitta, peraltro ininfluente, nel ritorno casalijgo della semifinale play off del 2010), si sono vissute tante partite delicate nella storia recente del club. Non ultima quella del 5 maggio scorso, quando Ivo Pulga conquistò qui il primo punto della sua rapida — ma tremebonda — gestione: ne servì un altro ad Ascoli per evitare i play out. Rispetto a quel Brescia che vecchio non è, parliamo di cinque mesi e mezzo fa, oggi scenderanno in campo dal primo minuto solo Bisoli, Tonali, Torregrossa e forse Ndoj, in ballottaggio (sfavorito) con Dall’Oglio per un posto sulla mediana. La difesa, con il rampante Cistana per Gastaldello, è talmente rivoluzionata che tra i pali ci sarà chi fu avversario in quel 2-2: Enrico Alfonso, protagonista di questo turbolento avvio d’annata.
Eppure, la sfida di oggi alle 15 sembra avere una valenza persino superiore rispetto agli ultimi incroci. È un esame di maturità vero per il Brescia, obbligato a rinunciare ad Alfredo Donnarumma — segni particolari, un gol a partita e capocannoniere del campionato — e a testare l’affidabilità dei rincalzi. Che in attacco (non a centrocampo, ad esempio) restano di lusso: oggi tocca a Leonardo Morosini, dopo un lungo periodo in freezer, nonostante i due gol messi a segno in 181 minuti (pochi) di utilizzo. Dietro alle punte, dopo l’incantevole secondo tempo esibito contro il Padova, ci sarà Luca Tremolada. Vero è che Eugenio Corini, il tecnico lo ha ripetuto più volte anche nella conferenza stampa della vigilia prima della partenza a bordo del nuovo pullman, resta «alla ricerca di un equilibrio di squadra, dove il singolo si metta a disposizione del gruppo».
Ma senza i calciatori bravi non si vincono le partite. E il Brescia, già privo della propria stella (non è escluso che Donnarumma, alle prese con un problema muscolare, possa essere assente anche tra una settimana contro il Cosenza), non può rinunciare alla qualità se vuole cercare il colpaccio e iniziare realmente a impaurire una Serie B senza padrone. Lo è stato il Cittadella nelle prime tre partite, tutte vinte. Non una novità: Venturato, alla quarta stagione consecutiva — una promozione in Serie B e due play off consecutivi il suo curriculum — in panchina, sa partire forte per- ché, come avvenne nel basket alla Germani l’anno scorso, cambia meno degli altri in estate. Poi però si è fermato, conquistando un punto in tre incontri: non gioca dal 29 settembre, stranezze di una Serie B che ora lo costringerà invece a 4 match in 14 giorni.
«Non credo alle partite della svolta — ha detto Corini — bensì ai progressi nel quotidiano, questo però è un bel banco di prova per verificare se abbiamo cambiato mentalità e mi attendo riscontri». Il ritmo di due punti a partita, in linea con la cara e vecchia media inglese, è stato scandito da due vittorie in casa e altrettanti pareggi esterni. Non sarebbe un risultato da buttare nemmeno oggi, ma è il momento giusto per accelerare ancora. Bisogna provare a vincere, senza calcoli.