Gli amici di Pagani incontrano Mattarella «Grazie presidente»
Ai tempi della Dc erano i sostenitori convinti della «terza fase» morotea , nei momenti difficili furono i sostenitori del «no» all’abrogazione della legge sul divorzio e sostenitori, spesso in situazioni di grande isolamento, di un dialogo con il Partito comunista. Erano gli esponenti della sinistra Dc che si identificavano a livello nazionale con le posizioni di Guido Bodrato e che a Brescia avevano un ispiratore instancabile e preparato: Gervasio Pagani. Oggi la Dc è storia, Guido Bodrato ha 85 anni compiuti a marzo e Gervasio Pagani con la moglie Emanuela e le figlie Francesca ed Elisabetta è morto da 31 anni, coinvolto in un tragico incidente in autostrada di ritorno dalle vacanze con la famiglia. Gli amici di sempre in questi tre decenni hanno tenuto vivo il ricordo di Gervasio Pagani e i suoi valori in una associazione che ieri, a chiusura di una serie di iniziative per il trentennale della morte ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un incontro cordiale nel ricordo anche dei comuni percorsi politici e delle iniziative della Lega Democratica che portarono a Brescia tanti esponenti di quel cattolicesimo democratico (da Prodi ad Andreatta, da Pierluigi Castagnetti a Leoluca Orlando) nel quale si è specchiato anche il Capo dello Stato. «Cattolici — ha ricordato il presidente dell’Associazione, Riccardo Imberti, nell’indirizzo di saluto al Quirinale — che si sentivano figli della cultura conciliare, giudicavano un valore positivo la moderna laicità dello stato ed erano convinti sostenitori della lotta dei lavoratori e delle classi meno abbienti per una uguaglianza dei diritti politici e sociali». Un impegno che non è stato fermato dalla tragedia che si è portata via Gervasio Pagani e che è arrivato fino ad oggi. «Quante volte ci siamo chiesti, senza darci una risposta, cosa avrebbe fatto e che suggerimenti ci avrebbe dato Gervasio riguardo alle grandi trasformazioni della società e ai profondi mutamenti politici di questi trent’anni — ha ricordato ancora Imberti — . Spesso abbiamo avuto la sensazione che un ciclo fosse definitivamente finito, che i cattolici avessero esaurito il proprio ruolo nella vicenda politica italiana». Me in un mondo imbarbarito hanno sottolineato i bresciani davanti al Presidente non mancano i maestri. E fra questi hanno messo anche Sergio Mattarella: «sentiamo il dovere di esprimerle un sincero ringraziamento per come sta svolgendo il Suo difficile compito in un tempo a dir poco complicato. Restiamo convinti che Lei saprà far fronte con decisione ai delicati passaggi futuri, per impedire che l’Italia, Paese fondatore e ispiratore dell’Unione Europea, si renda protagonista di strappi insanabili per una serena convivenza nel vecchio continente, conquistata al prezzo di inenarrabili tragedie e di tanti sacrifici».