Il prete, l’insegnante e la suora: i piccoli eroi di «Cuore amico 2018»
La sua apertura al mondo fu d’esempio per molti. Paolo VI fu il primo pontefice a compiere un viaggio «in uscita» da parte della Chiesa e la visita in Terra Santa del 1963 tracciò un solco che segnò la strada di tanti religiosi e laici che scelsero la missione. E nel nome di Papa Montini, proclamato santo domenica scorsa, saranno assegnati quest’anno i riconoscimenti del premio Cuore Amico. Proprio nel ricordo di Paolo VI, soprannominato il Papa missionario, si è scelto l’auditorium dell’Istituto a lui dedicato a Concesio, per ospitare la cerimonia che avrà inizio oggi alle 9.30.
Sarà la giornalista di Famiglia Cristiana e direttrice di Madre, Annachiara Valle, a chiamare sul palco i premiati: Padre Gianpietro Carraro, suor Evelina Mattei e Carla Magnaghi. Esempi di strenuo impegno per gli «ultimi», sullo scenario della povertà estrema e dei conflitti più atroci. La loro attività nel mondo sarà premiata con 150 mila euro complessivi, messi a disposizione dall’associazione Cuore Amico che dal 1990, dall’intuizione di don Mario Pasini, sostiene il lavoro missionario di civilizzazione ed evangelizzazione. «Esempi vivificanti dell’Amore per Gesù e la missione», li definiva lo stesso don Pasini, evidenziando non solo l’impegno in terre lontane, ma anche la traccia speciale lasciata in quelle stesse terre spesso assimilabili ad un vero e proprio inferno.
Padre Carraro fin da piccolo ha sentito la vocazione. Originario della provincia di Venezia, dopo la sua ordinazione, raggiunse la Diocesi di Belo Horizonte e fu tra la miseria delle baracche che capì l’ulteriore vocazione alla missione tra i poveri e i disperati delle favelas. Nel 2005 fondò la Missione Belém insieme a suor Calcida, cresciuta nel tempo. Oggi ospita circa duemila persone che prima vivevano ai margini. Ma, più recentemente, l’opera di padre Carraro nel 2010, dopo il terremoto, è arrivata fino ad Haiti, dove sulle macerie delle baracche di Warf Jeremie è stato edificato un centro che oggi accoglie 1700 bambini e ragazzi che, oltre al sostentamento, trovano anche l’opportunità di una formazione scolastica e umana. Il sogno oggi per padre Carraro è quello di costruire, con il contributo di Cuore Amico, un nuovo centro di accoglienza a San Paolo del Brasile.
Suor Evelina Mattei, nel 1975 aveva 27 anni quando da Concesio, suo paese natale, raggiunse il Burundi, mettendo a frutto la vocazione e gli studi da infermiera professionale e ostetrica. Nel 1987 la guerra la costrinse a lasciare il Burundi per rifugiarsi in Congo, allora Zaire, dove nel mezzo della foresta equatoriale avviò una nuova missione con le consorelle delle Suore Maestre di Santa Dorotea. Oggi suor Evelina è impegnata nel carcere di Burhiba, sovraffollato e con poche possibilità di cura per i detenuti. Grazie a Cuore Amico, ha in animo di migliorare la situazione sanitaria del carcere e continuare a sostenere le donne con corsi di alfabetizzazione e progetti di microimprenditoria.
Carla Magnaghi, originaria di Varese, iniziò giovanissima ad occuparsi di disabili in età evolutiva all’Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità, specializzandosi in psicomotricità e logopedia. La sua opera missionaria cominciò nel 1988 in Sudan, incontrando poveri e lebbrosi al Centro Usratuna. Quattro anni più tardi fu costretta dalla guerra a rientrare in Italia, ma nel 1994 tornò in Sud Sudan, ancor oggi martoriato dalla violenza. Carla Magnaghi con il premio ricevuto potenzierà i servizi socio assistenziali del centro Usratuna anche con l’acquisto di macchinari per l’officina ortopedica che fornisce ausili per l’autonomia delle persone disabili.
La cerimonia
Le premiazioni oggi dalle 9.30 all’Istituto dedicato a papa Montini di Concesio
Le origini L’associazione nasce nel 1990 dall’intuizione di don Mario Pasini