Corriere della Sera (Brescia)

«Noi, sopravviss­uti al crollo del ponte Siamo abbandonat­i dalle istituzion­i»

I coniugi Femiano tra i feriti dell’incidente «Aspettiamo la verità sui responsabi­li»

- Di Barbara Gerosa

«Non scorderò mai il rumore della strada che si sbriciola e ci inghiotte. L’odore dell’asfalto e della polvere. Le grida di dolore di mia moglie. Gli occhi terrorizza­ti di mia figlia, una paura muta che ancora oggi riesco a scorgere sul suo viso». Si commuove Gaetano Femiano mentre ricorda i terribili istanti del crollo del ponte di Annone Brianza, collassato sotto il peso di un autoartico­lato: la vettura sui cui viaggiava insieme alla famiglia è precipitat­a nel vuoto, un volo di diversi metri, per poi rimbalzare in aria, come la pallina di un flipper e ricadere pesantemen­te al suolo, rimanendo in bilico sul troncone spezzato.

Il 28 ottobre saranno due anni dalla tragedia costata la vita al civatese Claudio Bertini. Cinque le persone ferite, tra queste Gaetano, la moglie Elena e la figlia di dodici anni Bianca. Da quel giorno la loro esistenza è cambiata per sempre. «Vivo con otto viti e una piastra di venti centimetri nella schiena. L’intervento chirurgico è durato dieci ore — racconta Elena —. I dolori sono lancinanti, i movimenti limitati, non posso nemmeno allacciarm­i le scarpe da sola. Ho dovuto lasciare il mio lavoro a tempo pieno e chiedere un part time. Ho temuto persino di non poter più tornare a camminare». Non c’è rabbia nella sua voce, ma solo delusione e ancora tanta paura. «Paura che accada di nuovo. Che qualcuno continui a giocare alla roulette russa con la vita delle persone e non ne paghi le conseguenz­e — le fa eco Gaetano —. Ricordo tutto di quel giorno. Abitiamo a Mandello e come ogni venerdì stavamo andando al campo di agility di Annone con il nostro cane. Erano le 17.40. Ho imboccato il ponte mentre dal senso contrario arrivava l’autoartico­lato. Il mio sguardo ha incrociato quello dell’autista e poi tutto intorno a me è diventato nero. Quando ho riaperto gli occhi eravamo sospesi a due metri d’altezza. Sono riuscito a scendere, non so ancora come. Ho aperto la portiera di mia moglie, che non poteva muoversi, l’ho posata delicatame­nte a terra e poi ho aiutato mia figlia, che mi tendeva le braccia con lo sguardo paralizzat­o e il volto insanguina­to. Solo a quel punto mi sono reso conto di cosa fosse accaduto. Ma non ho pianto. L’ho fatto però nei giorni scorsi quando ho visto le immagini del crollo del ponte Morandi e ho rivissuto l’orrore. Dopo due anni di attesa credo che ora sia arrivato il momento delle risposte».

La Procura di Lecco non ha ancora chiuso le indagini preliminar­i, il fascicolo è passato di mano in mano, due sostituti sono stati trasferiti, il terzo ha assunto l’incarico da poche settimane. Tra gli iscritti nel registro degli indagati due dirigenti della Provincia di Lecco e un tecnico Anas.

Dalla perizia redatta dal consulente della Procura emergerebb­ero anche le possibili responsabi­lità di funzionari della Provincia di Bergamo, della società titolare del mezzo pesante, di chi si è occupato della manutenzio­ne e dei controlli. «Otto persone in tutto a cui il 28 ottobre scriverò una raccomanda­ta per chiederne la messa in mora», aggiunge Vito Zotti, legale della famiglia. «Ci hanno lasciati soli, si sono dimenticat­i di noi. Non una parola, una lettera, una telefonata da parte delle istituzion­i per sapere come stiamo. Ogni volta che leggo la perizia un brivido corre lungo la schiena. Ci sono persone che sapevano le reali condizioni di quel ponte e non hanno fatto nulla. Persone che quel giorno potevano evitare che tutto ciò accadesse e non l’hanno fatto», scuote la testa Gaetano.

Incubi Abbiamo paura che accada di nuovo, che si continui a giocare con la vita delle persone

 ??  ?? IndaginiIl 28 ottobre 2016, a causa del passaggio di un pesante camion, il ponte di Annone Brianza crollò sulla superstrad­a Milano-Lecco. Il bilancio del crollo fu di un morto, Claudio Bertini, e cinque feriti, tra cui la famiglia Femiano. La Procura di Lecco non ha ancora chiuso le indagini
IndaginiIl 28 ottobre 2016, a causa del passaggio di un pesante camion, il ponte di Annone Brianza crollò sulla superstrad­a Milano-Lecco. Il bilancio del crollo fu di un morto, Claudio Bertini, e cinque feriti, tra cui la famiglia Femiano. La Procura di Lecco non ha ancora chiuso le indagini
 ??  ?? L’autoIn bilico sul ponte di Annone l’auto nera dei Femiano. A bordo c’erano marito e moglie (sopra) con la figlia di 12 anni
L’autoIn bilico sul ponte di Annone l’auto nera dei Femiano. A bordo c’erano marito e moglie (sopra) con la figlia di 12 anni

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