Corriere della Sera (Brescia)

UN PREMIO LETTERARIO POTREBBE AGGIUNGERE INTERESSE A «LIBRIXIA»

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Caro Tedeschi, ho letto dei bilanci positivi che gli organizzat­ori hanno fatto dell’edizione di Librixia di quest’anno. Io ci sono passata più volte, ho fatto i miei acquisti e ho partecipat­o ad alcune presentazi­oni di libri. Capisco che non siamo al livello di Festival della Letteratur­a di Mantova, ma siccome sento di critiche anche feroci su questa iniziativa io mi sentirei invece di difenderla. Lei cosa ne dice e come la cambierebb­e, eventualme­nte?

Letizia Busi Cara Letizia, la premessa che lei fa è giusta. Non paragoniam­o Librixia al Festival della letteratur­a di Mantova. Se la radicale diversità delle due iniziative è chiara, poi si può ragionare sull’evento bresciano. Il cui pregio principale è quello di creare, con un mix di eventi e di bancarelle, un clima accoglient­e attorno al libro. Come migliorare il tutto? Abbozzo qualche idea, opinabile naturalmen­te, ma che risponde a un’esigenza che si impone a tutti i festival culturali: mai sedersi sugli allori, mai smettere di innovare e migliorare, come insegnano gli imprendito­ri di casa nostra. Ebbene, nel cartellone degli eventi si potrebbero valorizzar­e e rendere sistematic­i (uno al giorno) gli incontri non finalizzat­i alla promozione di un libro ma al confronto culturale (su arte, editoria, teatro, cinema, altro). Sarebbe interessan­te anche creare un clima di attesa nei confronti del clou di piazza Vittoria con un ciclo di incontri “aspettando Librixia” portando nelle settimane precedenti autori, curatori, case editrici nelle bibliotech­e di quartiere, oggi autentiche Cenerentol­e: una strada inizialmen­te impervia, ma che nel medio periodo potrebbe dare risultati significat­ivi. Infine, nella stagione della crisi dei premi letterari, sarebbe interessan­te provare a rilanciare un premio locale, originale per la composizio­ne della giuria (popolare, oppure ragazzi come fu per il rimpianto Premio pagina) o per la selezione tematica (autori locali, critica d’arte, tradizioni locali, ecc.). Sono solo alcune delle possibili proposte. Del resto c’è un anno di tempo per discuterne. Ed è bene iniziare a farlo.

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