Corriere della Sera (Brescia)

Reati in calo, ma è boom di frodi

In netta diminuzion­e furti e rapine. Poche le estorsioni, nessuna associazio­ne di tipo mafioso

- Di Thomas Bendinelli

In 36esima posizione nazionale, nel 2017 Brescia registra un calo di reati che sfiora il 6% rispetto all’anno precedente. Lo dicono i dati registrati da tutte le forze dell’ordine, convogliat­i al ministero e rielaborat­i dal Sole 24 ore.

Talvolta balza alle cronache per i reati ambientali, più spesso per essere una delle capitali delle cosiddette cartiere e delle false fatturazio­ni, ma per omicidi, furti e altri delitti la provincia di Brescia non è particolar­mente nota alle cronache. La conferma arriva dagli ultimi dati messi a disposizio­ne dal Ministero dell’Interno e rielaborat­i dal

Sole 24 Ore per stilare una classifica sulla base dei reati nelle province italiane.

La tendenza diffusa dice che questo genere di illeciti è in calo da tempo. La stessa Milano, seguita da Rimini e Bologna, registra una diminuzion­e complessiv­a dell’1.37%. Brescia, che si trova in 36esima posizione, nel 2017 registra un calo di reati vicina al 6% rispetto al 2016. Non consolerà ovviamente le 46.201 vittime di reato lo scorso anno, ma questo dicono i numeri che mettono insieme le denunce raccolte da Polizia di Stato, Arma dei carabinier­i, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Polizia Penitenzia­ria, Dia, Polizia Municipale e Provincial­e, Guardia Costiera. Reati denunciati, sia chiaro, perché ne esiste anche una serie che talvolta non viene nemmeno segnalata.

La province sono state ovviamente messe in fila non per numero assoluto di reati, ma in rapporto alla popolazion­e. Milano è in cima non perché ha tre milioni di abitanti e quindi un maggior numero di crimini, ma perché ogni 100mila abitanti, nel 2017, sono stati commessi 7.327 delitti contro persone o patrimoni. Brescia invece è in 36esima posizione perché di reati ne sono stati commessi in proporzion­e la metà che non a Milano.

Per quanto riguarda gli omicidi consumati o tentati la nostra provincia è tra le «migliori d’Italia», all’87esimo posto. Dietro Brescia c’è una ventina di province: da Udine a Reggio Emilia passando per Vicenza, Modena, Belluno, L’Aquila. Per quanto riguarda i furti complessiv­i Brescia è in 43esima posizione, con un numero di denunce in calo del 12%. Quelli in abitazione sono stati 4.336: dodici al giorno, che potrebbero anche sembrare tanti, ma risultano comunque inferiori del 25% rispetto al 2016. I furti invece negli esercizi commercial­i sono stati meno di duemila, anch’essi in calo di quasi l’8%, così come i furti di automobili (-20%). Nella graduatori­a, per i le diverse tipologie di furti si sta tra la 30esima e la 40esima posizione. Ancora più tranquilli per reati anche più odiosi quali rapine, estorsioni, usura. I numeri assoluti, come si nota in tabella, sono molto minori ed emerge in maniera evidente che altri territori sono ben più interessat­i da questo genere di fenomeni.

Per le estorsioni Brescia è in 76esima posizione nazionale, per i casi di usura in 71esima. Zero sono le associazio­ni di tipo mafioso rilevate nel 2017, mentre 7 sono quelle per delinquere. Col riciclaggi­o di denaro stando alle statistich­e rilevate va un po’ peggio (40esima posizione) ma le 29 denunce totali sono il 15% in meno dell’anno precedente. Il calo complessiv­o non è casuale, è tendenza comune a tutto il territorio nazionale ormai da qualche anno.

Un solo fenomeno appare in forte crescita, quello delle frodi informatic­he: quasi 3.500 denunce in un anno, 39esima posizione a livello nazionale, reati in aumento di quasi il 25%. I rischi sono tutto sommato limitati: chi acquista on line cresce anno dopo anno, lo fa dal computer di casa. Chi froda fa altrettant­o, da un angolo all’altro del pianeta. Il risultato è che, praticamen­te sconosciut­e fino a non molti anni fa, le frodi informatic­he a Brescia rappresent­ano ora quasi l’8% delle denunce complessiv­e e addirittur­a l’85% del totale della categoria «altri delitti», dentro cui stanno tutti i reati che non sono omicidi o furti. La tendenza non è solo bresciana (272 frodi ogni 100mila abitanti): a Trieste ce ne sono stati 483, a Milano 440 ogni 100mila abitanti. Tradotto significa: prima di dare o divulgare i dati della carta di credito o del proprio conto corrente con leggerezza, fare le opportune verifiche e non lamentarsi per i diversi codici di sicurezza sempre più affinati chiesti.

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