Tiene il fatturato L’occupazione segna una ripresa
Agliardi: «Per il secondo semestre un calo di fiducia». Lenta ripresa dell’edilizia
Gli artigiani bresciani archiviano un semestre in linea con lo scorso anno ma non senza preoccupazioni per il futuro. Lo dice la quinta indagine congiunturale del centro studi dell’Associazione Artigiana: dove i fatturati «tengono» mentre sono previsti in calo, nel prossimo semestre, sia la produzione sia l’indice di fiducia.
Gli artigiani bresciani mettono in archivio un semestre sostanzialmente in linea con lo scorso anno ma le preoccupazioni per l’immediato futuro non mancano. Questo il risultato della quinta indagine congiunturale elaborato dal centro studi dell’Associazione Artigiana dove i fatturati «tengono» mentre sono previsti in calo, nel prossimo semestre, sia la produzione sia l’indice di fiducia.
Uno scenario dove a farla da padrone è comunque l’incertezza. Dopo aver registrato un preoccupante aumento dei costi per le materie prime, i servizi e i prodotti, non tutte le categorie artigiane sono state in grado di riversare i rincari sui prezzi che per l’82% delle 1.500 aziende campione, sono stati «stabili». E se l’artigianato manifatturiero, in particolare quello della subfornitura, ha risentito positivamente del buon andamento dell’industria bresciana, continua il lento recupero dell’edilizia al quale si aggiungono le preoccupazioni degli autotrasportatori e del comparto editoria.
Che gli artigiani preferiscano stare alla finestra, lo si leg- ge nel pesante ridimensionamento della componente investimenti in macchinari e attrezzature previsto in diminuzione per l’ 81% degli intervistati. «Un segnale chiaro di responsabilità – ha sottolineato il presidente dell’Associazione Artigiani, Bortolo Agliardi – di come gli imprenditori artigiani preferiscano non fare passi più lunghi della gamba. Anche perché gran parte di chi aveva deciso di investire, lo ha già fatto lo scorso anno». Una ciclicità che non si registra nella media degli occupati che raggiungono, per la prima volta, i livelli pre-crisi del 2008 anche se gli strumenti del tempo determinato prevalgono sul lavoro stabile. Una situazione che potrebbe essere superata, «se sul mercato ci fossero le professionalità richieste. È necessario che i centri di formazione adeguino l’offerta didattica anche in funzione della domanda delle imprese». E per questo «occorre recuperare una capacità di programmazione a lungo termine della formazione che in questi anni è mancata» ha aggiunto l’ex presidente e responsabile del centro studi, Enrico Mattinzoli.
Ma i dati elaborati mettono in evidenza come, anche in questo primo semestre 2018, a reggere meglio la situazione congiunturale siano state le imprese posizionate nell’area dell’Ovest bresciano mentre i segnali di allarme per le peggiori performance si sono registrati in alta Valle Camonica. Per il futuro, «si aspettano ancora i numeri definitivi e i dettagli del Def 2019 che influenzeranno alcune scelte importanti degli imprenditori – ha ricordato Agliardi – ma ho sempre più fiducia della capacità degli artigiani di stare sul mercato e di superare le difficoltà».