Centro storico e violenza Baby gang nel mirino
I carabinieri indagano sugli scontri sfociati vicino all’Arnaldo Già sorvegliati piazza Tebaldo Brusato e corso Palestro
Per lo più minorenni e stranieri, presumibilmente dell’Est. Sono decine di ragazzini che sabato sera si sono fronteggiati in una maxi rissa esplosa prima in piazza Vittoria poi in corso Magenta. Indagano i carabinieri, ma non è la prima volta che il centro storico si trova in balia delle baby gang.
Sul registro degli indagati non è ancora finito alcun nome. Anche perché nessuno dei protagonisti, o presunti tali, ha deciso di farsi trovare sul posto all’arrivo delle forze dell’ordine. Piuttosto, di svignarsela a gambe levate, ferito o meno che fosse.
L’ultima sequenza al cardiopalma — «mi è presa un’ansia che lei non immagina, ho avuto paura» dirà una dei tanti testimoni a braccetto della figlia — della guerriglia urbana tra baby gang in pieno centro storico va in scena sabato sera, orario aperitivo. Sono da poco scoccate le otto quando un ragazzo («alto e robusto, molto giovane») irrompe al Caffè Magenta, affollatissimo, sull’omino corso. Si barrica dietro la porta di vetro, ha il volto sporco di sangue, è agitato e impaurito. «Chiamate il 118» urlano signore in tacchi a spillo e giovanotti di un tempo. Il tempo di afferrare i telefoni e un amico, tempo zero, lo recupera: «Andiamocene, veloce». Pochi istanti ed è un concerto di sirene: arrivano pattuglie di carabinieri e polizia, e ambulanza (se ne andrà senza contusi a bordo).
Dalle indagini dell’Arma, che in queste ore ha ascoltato decine di testimoni, la rissa si è concretizzata in due fasi e avrebbe visto contrapposte due bande di ragazzini (molti minorenni) originari dell’Est. Il primo tempo in piazza Vittoria, dove i due gruppi — oltre una ventina di giovanissimi — si insultano e fronteggiano. Il secondo, previo inseguimento, nei giardini Fallaci, tra il liceo Arnaldo e il Conservatorio, proprio in corso Magenta. Chi c’era dice di aver intravisto bastoni, forse coltelli estratti dagli zainetti, e pure quel ragazzo ferito in viso scagliare una bici contro i suoi aggressori nel tentativo (sfuggito di mano) per difendersi. Uno dei ragazzi che pare sia coinvolto, intercettato dai carabinieri, avrebbe aperto bocca solo per negare ogni accusa.
Ma non è la prima volta in cui la violenza tra ragazzini si scatena in pieno centro storico, «sorvegliato speciale» dalle forze dell’ordine più volte sollecitate da commercianti e residenti svegliati nel cuore della notte. E non solo negli angoli «più caldi» della movida, come il quartiere Carmine. Anzi. Corso Palestro, per esempio: bei negozi e palazzi. L’ultimo episodio in ordine di tempo risale a circa tre mesi fa, una maxi rissa tra italiani, marocchini, albanesi e tunisini a calci e pugni con tre feriti a coltellate, scoppiata tra un sabato e una domenica tra i tavolini di un bar (estraneo all’episodio). Dieci ragazzini furono denunciati. Importantissimo, oltre alla testimonianza di chi lì ci vive, anche il contributo fornito dalle telecamere di videosorveglianza.
E poi c’è piazza Tebaldo Brusato, proprio lì davanti al comando provinciale dell’Arma: più di una le operazioni condotte contro lo spaccio di droga e la violenza, anche qui, tra ragazzini che rapinano i coetanei di smartphone e soldi e minacciano le vittime in cambio del silenzio. Anche con i pugni. Si appostano e aspettano «la preda»: violenti e pronti a colpire, dicono gli altri ragazzi, quelli che i loro weekend vorrebbero passarli in modo tranquillo.