Corriere della Sera (Brescia)

Germani: non graffia più come una volta

- Luca Bertelli

La caccia al colpevole è scattata da tempo e ha trovato una sagoma facile in Eric Mika, centro titolare, la grande delusione di questo inizio di stagione. Ma i mali della Germani, ormai cronici e riaffiorat­i dopo la brutta sconfitta a Trieste, (la sesta in sette gare ufficiali, la seconda in campionato), non dipendono solo da un giocatore e lo ha ricordato, con onestà intellettu­ale, proprio Andrea Diana al termine della partita di domenica.

Il tecnico, non da questi giorni, ripete che questa squadra deve saper difendere per vincere le partite, il centro nevralgico della sua pallacanes­tro da sempre. Per ora, migliorame­nti non se ne vedono. Un problema collettivo, non di un singolo o di un reparto, quello dei «lunghi», che annovera anche l’inconsiste­nte Beverly e il generoso Zerini (assente a Trieste). Se la Germani non difende, non va in contropied­e e segna di meno. Se contro Brescia fanno canestro tutti, non si vincono le partite. I dati vengono a supporto della tesi: la squadra ha subito in media 86,4 punti nei sette incontri disputati e la cifra si abbassa a 83,33 se si consideran­o solo i tre turni di Serie A. Cifre lontane dalle abitudini di Diana. L’anno scorso, tra stagione regolare e play off (37 match complessiv­i), ci si fermava a 75,91. Allo stesso punto del campionato, la media scendeva a 67 e nella stagione precedente, quella da neopromoss­a, nonostante uno «start» identico (una vittoria), ci si fermava a 76 punti subiti: andrebbe di lusso, adesso, a una squadra che non ne ha mai presi meno di 79. La Germani non graffia in difesa, in attacco qualche progresso invece c’è stato, sebbene il più penalizzat­o dalla nuove alchimie (ancora da trovare) sia Luca Vitali, mente e spesso braccio del gruppo. Più realizzato­re che assistman in diverse circostanz­e, sta provando a tirare di più dalla distanza non trovando le solite situazioni verticali per esprimere al meglio la sua pallacanes­tro. Il mercato è sempre sondato, ma il nome in grado di mettere d’accordo tutti non si trova. Quindi si aspetta. Giorni, forse un paio di settimane. E domani, in Eurocup, arriva la Stella Rossa che non perde una partita dal 6 maggio scorso.

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