Crodo e gli altri «Il nostro sogno è dire addio al Piemonte»
VARESE Il paese del Crodino si sente lombardo: quasi il 90 per cento di chi è andato alle urne domenica scorsa per il referendum sul passaggio della provincia Verbano-Cusio-Ossola in Lombardia ha votato «Sì». Crodo, 1.480 residenti in valle Antigorio, è uno dei quattro comuni della provincia in cui il quorum è stato raggiunto; vuol dire che oltre il 50 per cento degli elettori sono andati ai seggi: 647 votanti su 1277 elettori, il 50,67%. E i «Sì» hanno vinto con l’89,77%. Se questa tendenza fosse passata ora il vento della Madonnina si sentirebbe molto più forte, perché qui i milanesi sono di casa.
«Siamo un paese a trazione turistica — spiega il sindaco dal cognome che più piemontese non si può, Ermanno Savoia — . In alcuni mesi i residenti raddoppiano, vengono soprattutto da Milano e Varese. Negli ultimi anni si è sviluppato un forte interesse legato anche al benessere: siamo vicini alle terme di Premia». Savoia, 60 anni, alla guida di una lista civica, è deluso dall’esito referendario anche perché fu uno dei sindaci che propose il dibattito sul tema già anni fa: «Volevamo essere trattati meglio dal Piemonte, per questo guardavamo alla Lombardia. Continueremo a farci sentire».
Oltre all’attività turistica che si spinge fino ai 1.300 metri
del Pizzo del Frate dove c’è un albergo, a Crodo persiste la produzione del famoso analcolico biondo: «L’azienda è della Campari e dà da lavorare a circa 80 persone e con l’indotto arrivano a un centinaio. Per ora rimaniamo famosi anche per questo».