Corriere della Sera (Brescia)

Effetto volley, anche Brescia al via in A1

La pallavolo femminile dal Mondiale al campionato: la Millenium corona il suo sogno

- Di Luca Bertelli

I volti delle «ragazze terribili» dell’Italia femminile di pallavolo, che lunedì sarà in visita al Quirinale, sono divenuti popolari nelle ultime settimane. Dopo l’argento mondiale, nel weekend scatta il campionato di Serie A1 e, 42 anni dopo, torna una squadra che porta il nome di Brescia. La Banca Valsabbina Millenium vive una favola: in 13 anni è passata dagli oratori fino al gotha del volley italiano.

Sarà il campionato di pallavolo femminile più atteso della storia. E lo si deve al fresco secondo posto della nazionale al Mondiale, che ha scatenato un «effetto volley» inedito, pur essendo l’Italia da trent’anni ai vertici.

Sarà anche il campionato più ricco, da almeno dieci anni non si registrava­no investimen­ti così massicci tra le 12 squadre di Serie A1 (la tredicesim­a, il Club Italia, con le bresciane Bassi e Populini, retroceder­à d’ufficio in A2 per consentire alle «Under» azzurre di crescere). Tra queste, 42 anni dopo la breve apparizion­e della Tepa Silver in Serie A1, c’è anche Brescia, tornata centrale per il movimento e non più periferica come quando a dominare era Montichiar­i. In realtà, la Banca Valsabbina Millenium (7 promozioni in 13 anni, partendo...dall’oratorio) sarà di casa proprio al Pala George: ha scelto di restarci dopo aver conquistat­o qui la storica promozione. Domenica, tanto per rompere il ghiaccio, debutterà a Novara contro la corazzata di Paola Egonu, la donna del momento in Italia. «Eppure farà più effetto incrociare Francesca Piccinini — racconta Emanuele Catania, general manager di un club che era e resta a dimensione familiare — che vinceva già scudetti e coppe quando noi iniziavamo dai bassifondi. È da pelle d’oca pensarci, però che orgoglio». Brescia non sarà una vittima sacrifical­e, ma l’obiettivo è definito: bisogna tenere una squadra alle spalle per evitare la retrocessi­one. «Ci consideran­o la Cenerentol­a del campionato — continua Catania — perché abbiamo il budget più basso, ma c’è chi ha investito milioni e lo scorso anno si è salvato all’ultima curva. Non contano solo i soldi nello sport, per noi vale il progetto. E su questo abbiamo puntato in sede di mercato: se una giocatrice vuole contare qualcosa, deve venire in Italia a giocare. Abbiamo motivato così le nostre nuove straniere». Tra queste l’americana Washington e l’olandese Pietersen, stelle di un gruppo operaio guidato dal bravo Enrico Mazzola, sulla panchina di Brescia da quattro anni, quando ancora era in B1.

Si va avanti «con ambizione e con giudizio», eppure il clamore mediatico attorno alle «ragazze terribili» non potrà che dare linfa (e sponsor) a tutti in Italia: «Le mie giocatrici dovranno essere sfrontate e sbarazzine come loro, delle rompiscato­le. Al palazzetto verranno per vedere le campioness­e e non solo noi, lo so. Ma siamo qui per restarci». Non sarà un’avventura.

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Emanuele Catania Domenica a Novara affrontere­mo la Piccinini: quando lei già vinceva, noi eravamo all’oratorio

 ??  ?? Bresciane La Nba del volley Sopra, la Millenium in posa. A sinistra le 5 bresciane in A1: Sara Alberti (Firenze), Maria Teresa Bassi (Club Italia), Anna Danesi (Conegliano), Camilla Mingardi (Bergamo), Alessia Populini (Club Italia)
Bresciane La Nba del volley Sopra, la Millenium in posa. A sinistra le 5 bresciane in A1: Sara Alberti (Firenze), Maria Teresa Bassi (Club Italia), Anna Danesi (Conegliano), Camilla Mingardi (Bergamo), Alessia Populini (Club Italia)
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