La Serie B scenderà in campo Martedì il Consiglio della Figc
Cellino attacca Gravina: «Sta tutelando i suoi amici di Lega Pro, non noi»
Una Serie B mai così unita. E un trascinatore al suo comando. Massimo Cellino, chi altrimenti? In prima linea, insieme a Claudio Lotito, nell’estenuante battaglia estiva (vinta) per far partire la Serie B a 19 squadre. Al timone della nave anche ieri, nell’assemblea convocata d’urgenza dalla cadetteria dopo il ribaltone del Tar del Lazio, che aveva accolto il ricorso delle società «ribelli» dichiarando illegittimo il provvedimento con cui l’ex commissario Fabbricini decretò il cambio di format il 13 agosto scorso.
La Serie B ricorre al Consiglio di Stato, impugnando l’ordinanza provvisoria del Tar. Punto primo. E non si ferma, punto secondo. Va (ancora) avanti. «Nel fine settimana ci presenteremo regolarmente in campo, a meno che non ci siano provvedimenti diversi da parte della Figc», ha detto il presidente del Brescia al termine della riunione, durata meno di due ore. Quella postilla «a meno che», per ora, è da cancellare: la Federcalcio ha indetto un Consiglio straordinario per martedì prossimo, le gare del weekend sono salve. Casomai è in bilico il turno infrasettimanale, nel quale tuttavia il Brescia dovrà rispettare il turno di riposo. Tutti avanti per la propria strada, come è stato per due mesi, ancora per un turno di campionato. Forse per sempre. «Fino a oggi siamo stati galantuomini — ha rincarato la dose il presidente di Lega B, Mauro Balata — a questo punto non possiamo più aspettare: è ora di farla finita con la politica e di giocare a calcio. Le aspiranti al ripescaggio non hanno guadagnato sul campo il diritto a partecipare al campionato di Serie B e non esiste nell’ordinamento il diritto che imponga il ripescaggio nel nostro torneo». A entrambe le cose — politica e campionati — dovrà pensare il nuovo presidente Gabriele Gravina. In tempi brevi, anzi brevissimi. Pur essendo stato votato quattro giorni fa da tutti — Serie B inclusa — il suo status di ex numero uno della Lega Pro, contraria al blocco dei ripescaggi sin dal principio, in questa vicenda potrebbe pesare non poco. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Cellino ieri ha messo le carte sul tavolo, non ha fatto il pokerista: «Abbiamo votato lealmente Gravina, in campagna elettorale ci ha garantito la riforma dei campionati. Io lo rispetto — ha detto — ma fino a pochi giorni fa era a capo della Serie C che sta tutelando ora a danno di impegni presi dalla Figc. E a danno della Serie B». Dichiarazioni rese all’imbrunire della giornata. In serata, il nuovo numero uno della Federcalcio ha controbattuto: «Chi pensa di riportare in capo a questa governance la responsabilità dell’attuale situazione sul format del campionato di Serie B, la cui gravità è sotto gli occhi di tutti, così come ben evidenziato dalle ordinanze del Tar del Lazio, ha sbagliato indirizzo. A tal proposito, ho deciso di convocare tempestivamente il Consiglio Federale, unico organo statutariamente competente per decidere». Appuntamento martedì 30 ottobre alle ore 11. L’impressione è che non sarà l’ultima puntata.
La strategia comune
I 19 presidenti hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato dopo il ribaltone del Tar