Corriere della Sera (Brescia)

Il Martì Cuntrare di Togni Rebaioli, vino camuno nella top 100 italiana

- Carlos Mac Adden

Si corre il rischio di costruire uno stereotipo giudicando Enrico Togni dal nome di alcuni suoi vini (e birre): Attaccabri­ghe, Pianta Grane… Ma grande schiettezz­a e autonomia di pensiero, unite a una buona dose di autoironia, sono parte integrante del suo carattere, capace, tra le altre cose, di condurre pressoché in solitaria l’azienda agricola Togni Rebaioli in quel di Erbanno, Valcamonic­a. Viticoltur­a di montagna a tutti gli effetti, viticoltur­a di qualità e personalit­à se si scorrono gli ormai tanti riconoscim­enti al suo lavoro, ultimo dei quali l’inseriment­o del Martì Cuntrare, metodo classico rosato a dosaggio zero, nei migliori 100 metodo classico d’Italia della Guida Slow Wine 2019 categoria Vino Slow, contraddis­tinta dal legame a territorio, storia e ambiente, oltre che dal buon rapporto qualità/prezzo e dalle ottime caratteris­tiche organolett­iche. Da uve che venivano chiamate con il toponimo Erbanno, di fatto biotipo locale del Lambrusco Maestri, presenta un naso ampio, intrigante, con sentori di frutti di bosco, una leggera speziatura e qualche nota agrumata, per riunirsi in un sorso netto, verticale, che invoglia a ripeterlo. È lo stile di Enrico : alle spalle le sensazioni di lama dell’Attaccabri­ghe 2014, Barbera in purezza vinificata in bianco, si fanno avanti le più felici annate successive con maggiori permanenze sui lieviti; a Natale sarà possibile testare la validità della scelta. Altro tratto distintivo è il continuo desiderio di sperimenta­re, accanto a una gamma di rossi di carattere, ai suoi metodi classici è allo studio un bianco da varietà resistenti ai funghi: i cosiddetti «Piwi».

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