Il Martì Cuntrare di Togni Rebaioli, vino camuno nella top 100 italiana
Si corre il rischio di costruire uno stereotipo giudicando Enrico Togni dal nome di alcuni suoi vini (e birre): Attaccabrighe, Pianta Grane… Ma grande schiettezza e autonomia di pensiero, unite a una buona dose di autoironia, sono parte integrante del suo carattere, capace, tra le altre cose, di condurre pressoché in solitaria l’azienda agricola Togni Rebaioli in quel di Erbanno, Valcamonica. Viticoltura di montagna a tutti gli effetti, viticoltura di qualità e personalità se si scorrono gli ormai tanti riconoscimenti al suo lavoro, ultimo dei quali l’inserimento del Martì Cuntrare, metodo classico rosato a dosaggio zero, nei migliori 100 metodo classico d’Italia della Guida Slow Wine 2019 categoria Vino Slow, contraddistinta dal legame a territorio, storia e ambiente, oltre che dal buon rapporto qualità/prezzo e dalle ottime caratteristiche organolettiche. Da uve che venivano chiamate con il toponimo Erbanno, di fatto biotipo locale del Lambrusco Maestri, presenta un naso ampio, intrigante, con sentori di frutti di bosco, una leggera speziatura e qualche nota agrumata, per riunirsi in un sorso netto, verticale, che invoglia a ripeterlo. È lo stile di Enrico : alle spalle le sensazioni di lama dell’Attaccabrighe 2014, Barbera in purezza vinificata in bianco, si fanno avanti le più felici annate successive con maggiori permanenze sui lieviti; a Natale sarà possibile testare la validità della scelta. Altro tratto distintivo è il continuo desiderio di sperimentare, accanto a una gamma di rossi di carattere, ai suoi metodi classici è allo studio un bianco da varietà resistenti ai funghi: i cosiddetti «Piwi».