Fanatismo i casi sono in calo
«Ogni segnalazione viene attentamente vagliata per la delicatezza della materia» garantisce la procura. Ma quelle relative al terrorismo sono in diminuzione.
L’attenzione resta alta, questo sempre. Ma l’allarme «è in calo»: i casi di apologia del terrorismo, stessa accusa valsa la condanna in primo grado a Dibrani, «sono sensibilmente diminuiti», e anche «i personaggi più pericolosi legati al reclutamento per l’Isis sono notevolmente calati». A dirlo, dati alla mano, è il procuratore aggiunto Carlo Nocerino, che di terrorismo si occupa in prima persona con un pool di magistrati. Nomi come quelli di Anas El Abboubi, o ancora Alban e Elvis Elezi, «intesi come mediatori» con l’Isis, «è all’evidenza non ci siano più». Così come l’ultima operazione «Foreign fighter» sul finanziamento al terrorismo, che lo stesso procuratore commentò definendo «allarmante» la «capacità di gestire la raccolta di denaro in Italia, Brescia compresa, e la velocità di riversarlo all’estero in un modo non tracciabile», ha «interrotto questo flusso di soldi». Una tendenza che si traduce anche nei numeri (forniti dalla questura): nel 2018 si registrano un arresto per
I numeri
Nel 2018 un arresto, un’espulsione, sette fogli di via, 3 indagati e sette perquisizioni
terrorismo, tre indagati, quattro perquisizioni e due sequestri, un’espulsione e sette fogli di via da Brescia. Ultimo a finire in manette un bengalese di 20 anni, richiedente asilo, che usava Facebook per spingere i suoi follower ad appoggiare il terrorismo di matrice islamica. Ultimo a essere espulso dall’Italia (nelle scorse settimane), invece, Ahmed Elbadry Elbasiouny Aboualy, imam egiziano che aveva praticato l’Islam prima in provincia di Perugia, salvo poi spostarsi a Orzinuovi. L’andamento locale riflette comunque lo scenario globale: «È l’effetto immediato delle vicende belliche che vedono l’Isis incassare sconfitte militari pesanti», dice Nocerino. «Anche il traffico di uomini è cambiato sotto il profilo geopolitico: non si esclude certi movimenti si stiano riorganizzando, ma questa stasi si riflette nell’attività di Ros e Digos» e nel numero di denunce Sui tavoli delle procura ci sono comunque decine di fascicoli: sia chiaro, «qualunque segnalazione che abbia a che fare con il terrorismo viene comunque approfondita da magistratura e polizia giudiziaria proprio per la delicatezza del tema». a prevalere, restano i casi di apologia.