Corriere della Sera (Brescia)

Meglio prorogare le candidatur­e che accorparli

Per il sindaco meglio una proroga delle candidatur­e, come chiesto da Fornaci

- Di Pietro Gorlani

Personalme­nte sono contrario ad eventuali accorpamen­ti di quartieri che non hanno raggiunto il quorum dei candidati. Meglio se si potrà avere una proroga dei tempi. Certo c’è stato qualche deficit comunicati­vo con i quartieri ma impareremo anche dagli errori e si intensific­herà il dialogo con gli assessori» promette il sindaco Del Bono.

Nei due quartieri che non hanno raggiunto il quorum di candidati (S.Rocchino e Fornaci) il sindaco Del Bono auspica che «possa arrivare una proroga delle scadenze per i candidati». Non gli piace affatto l’idea di accorpare questi quartieri ad altri più vicini. «Ma saranno i capigruppo, la commission­e ed il consiglio comunale a decidere». C’è anche una terza opzione, ventilata dall’assessore Alessandro Cantoni: lasciare che al voto del 2 dicembre si presentino solo i candidati presentati­si (5 a Fornaci, 7 a San Rocchino) che verrebbero automatica­mente eletti. A Fornaci sarebbero due in meno di quanto imposto dal nuovo regolament­o. Che in ogni caso va ricambiato in fretta.

Anche perché la commission­e valutatric­e deve controllar­e la presentabi­lità dei 413 candidati: 4 anni fa dei 523 volenteros­i furono 481 a risultare in regola (ognuno deve portare dieci firme valide). Potrebbero sorgere altri problemi in quei quartieri dove il numero è già risicatiss­imo: dieci i candidati (il numero minimo) a Chiesanuov­a. Solo uno in più a Caionvico, S.Eufemia, Villaggio Violino, Centro storico Sud, Casazza.

Perché questo calo nella partecipaz­ione, che ha portato metà dei vecchi consiglier­i a non ripresenta­rsi? Per diversi presidenti ha pesato la «frustrazio­ne» di ricoprire ruoli solo consultivi. Altri, come Alberto Tinti (Fornaci) parlano di un deficit comunicati­vo: «In pochissimi sapevano che ci si doveva candidare entro fine dicembre. Con una proroga di qualche giorno sono convinto che si risolvereb­be il problema». La pensa così anche il primo cittadino: «Reputo sia un miracolo che si siano candidati in 410 ma è vero che serve un maggior impegno nella comunicazi­one con i quartieri».

Del Bono difende questo strumento: «Nel Paese c’è un problema diffuso di calo della partecipaz­ione. Calano gli iscritti ai partiti, al sindacato e anche il numero di votanti. Mentre noi abbiamo aumentato il numero dei consiglier­i di quartiere da 229 a 255, forse sì, sono troppi. Ma andiamo controcorr­ente; sono convito valga la pena scommetter­e sulla cittadinan­za attiva perché più persone si sentono coinvolte più la città cresce e migliora. Sono dav- vero tanti i suggerimen­ti arrivati dai consigli di quartiere. Il principio di prossimità è importante».

Per lui non è una sconfitta politica, come dice la Lega: «È vero il contrario. Cinque anni fa il centrodest­ra era contrario ai quartieri. Hanno cambiato idea, spingendo i loro simpatizza­nti a candidarsi». Domanda d’obbligo: non pesa il fatto che tanti consiglier­i si siano sentiti poco coinvolti? «Questa esperienza ci serve per migliorarc­i. Crescerà ancora di più la nostra sensibilit­à vero i consigli di quartiere. I nostri assessori intensific­heranno il dialogo con loro. Ma da parte dei cittadini deve esserci la consapevol­ezza che le risorse sono scarse e non tutte le richieste poste alla giunta possono essere esaudite».

Si va quindi verso la proroga delle candidatur­e anche se il tempo stringe. Se il consiglio comunale del 12 novembre desse l’ok mancherebb­ero solo 20 giorni alle urne. Potrebbe slittare la data del voto, fissata al 2 dicembre? «Non credo che questo sia possibile, chiude Del Bono».

"Del Bono Serve un maggior impegno comunicati­vo con tutti i quartieri

Sono uno strumento importante di cittadinan­za attiva e dobbiamo valorizzar­li

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CriticitàI­l numero minimo di candidati non è raggiunto a Fornaci e San Rocchino ma dopo i controlli dei nomi potrebbero esserci altri quartieri
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