Meglio prorogare le candidature che accorparli
Per il sindaco meglio una proroga delle candidature, come chiesto da Fornaci
Personalmente sono contrario ad eventuali accorpamenti di quartieri che non hanno raggiunto il quorum dei candidati. Meglio se si potrà avere una proroga dei tempi. Certo c’è stato qualche deficit comunicativo con i quartieri ma impareremo anche dagli errori e si intensificherà il dialogo con gli assessori» promette il sindaco Del Bono.
Nei due quartieri che non hanno raggiunto il quorum di candidati (S.Rocchino e Fornaci) il sindaco Del Bono auspica che «possa arrivare una proroga delle scadenze per i candidati». Non gli piace affatto l’idea di accorpare questi quartieri ad altri più vicini. «Ma saranno i capigruppo, la commissione ed il consiglio comunale a decidere». C’è anche una terza opzione, ventilata dall’assessore Alessandro Cantoni: lasciare che al voto del 2 dicembre si presentino solo i candidati presentatisi (5 a Fornaci, 7 a San Rocchino) che verrebbero automaticamente eletti. A Fornaci sarebbero due in meno di quanto imposto dal nuovo regolamento. Che in ogni caso va ricambiato in fretta.
Anche perché la commissione valutatrice deve controllare la presentabilità dei 413 candidati: 4 anni fa dei 523 volenterosi furono 481 a risultare in regola (ognuno deve portare dieci firme valide). Potrebbero sorgere altri problemi in quei quartieri dove il numero è già risicatissimo: dieci i candidati (il numero minimo) a Chiesanuova. Solo uno in più a Caionvico, S.Eufemia, Villaggio Violino, Centro storico Sud, Casazza.
Perché questo calo nella partecipazione, che ha portato metà dei vecchi consiglieri a non ripresentarsi? Per diversi presidenti ha pesato la «frustrazione» di ricoprire ruoli solo consultivi. Altri, come Alberto Tinti (Fornaci) parlano di un deficit comunicativo: «In pochissimi sapevano che ci si doveva candidare entro fine dicembre. Con una proroga di qualche giorno sono convinto che si risolverebbe il problema». La pensa così anche il primo cittadino: «Reputo sia un miracolo che si siano candidati in 410 ma è vero che serve un maggior impegno nella comunicazione con i quartieri».
Del Bono difende questo strumento: «Nel Paese c’è un problema diffuso di calo della partecipazione. Calano gli iscritti ai partiti, al sindacato e anche il numero di votanti. Mentre noi abbiamo aumentato il numero dei consiglieri di quartiere da 229 a 255, forse sì, sono troppi. Ma andiamo controcorrente; sono convito valga la pena scommettere sulla cittadinanza attiva perché più persone si sentono coinvolte più la città cresce e migliora. Sono dav- vero tanti i suggerimenti arrivati dai consigli di quartiere. Il principio di prossimità è importante».
Per lui non è una sconfitta politica, come dice la Lega: «È vero il contrario. Cinque anni fa il centrodestra era contrario ai quartieri. Hanno cambiato idea, spingendo i loro simpatizzanti a candidarsi». Domanda d’obbligo: non pesa il fatto che tanti consiglieri si siano sentiti poco coinvolti? «Questa esperienza ci serve per migliorarci. Crescerà ancora di più la nostra sensibilità vero i consigli di quartiere. I nostri assessori intensificheranno il dialogo con loro. Ma da parte dei cittadini deve esserci la consapevolezza che le risorse sono scarse e non tutte le richieste poste alla giunta possono essere esaudite».
Si va quindi verso la proroga delle candidature anche se il tempo stringe. Se il consiglio comunale del 12 novembre desse l’ok mancherebbero solo 20 giorni alle urne. Potrebbe slittare la data del voto, fissata al 2 dicembre? «Non credo che questo sia possibile, chiude Del Bono».
"Del Bono Serve un maggior impegno comunicativo con tutti i quartieri
Sono uno strumento importante di cittadinanza attiva e dobbiamo valorizzarli