Fontana agli studenti: il valore delle differenze fa crescere la società
«Ragazzi, uscite dalla bolla». La bolla confortevole degli amici che la pensano come te, del gruppo digitale in cui non verrete mai contraddetti dove circolano pensieri troppo semplici per problemi troppo complicati. È stato un confronto schietto quello di ieri tra il direttore del Corriere Luciano Fontana (nella foto sotto) e gli studenti dell’Istituto superiore Capirola di Leno su un tema non facile «Leggere il presente, immaginare il futuro». Due ore di confronto serrato, su giornalismo, politica, economia, Europa giovani e, soprattutto, futuro. «Prendete la vita e il destino nelle mani perché nessuno lo costruirà per voi, abbiate la passione di crescere» ha spiegato Fontana parlando anche un po’ di sè: «Ho fatto il lavoro che desideravo per il quale ieri come oggi servono formazione e buoni studi che ci aiutano a capire il mondo». Un mondo non sempre facile da comprendere a partire da quella rivoluzione digitale con tanti pregi e più di un insidioso difetto. «Il digitale ha rotto le regole della discussione pubblica — ha osservato Fontana —, ha tirato fuori gli spiriti animali un tempo frenati dalla buona educazione eliminando il piacere della discussione critica». Nella rete si tende a discutere tra amici che hanno le nostre stesse idee, ma anche i nostri stessi pregiudizi. «Dobbiamo imparare a diffidare di un mondo in cui ci sono solo persone che la pensano come noi: è il valore della differenza che fa crescere le società» ha continuato il direttore spiegando che succede la stessa cosa nell’editoria. «C’è la tendenza ad identificarci in un giornale che la pensa come noi, ma io diffido di un giornale che non mi sorprende, che non riesce a darmi un punto di vista a cui non avevo mai pensato». Certo i giornalisti hanno qualcosa da farsi perdonare in termini di serietà e credibilità, ma tutti devono garantire indipendenza e pluralismo delle opinioni e i giornali devono avere una grande attenzione per dare notizie in modo serio, verificato e oggettivo. E la politica, ha chiesto più di uno studente? «Io non voglio politici come me, io voglio politici migliori di me, più preparati di me. Ma purtroppo l’incompetenza e la sua esaltazione è il tratto distintivo della democrazia moderna». (m.tor.)