Corriere della Sera (Brescia)

Oltre i confini con un teatro «FuoriNorma»

Il festival «FuoriNorma» torna con grandi autori per raccontare il disagio

- Nino Dolfo

In un mondo che si sciacqua la bocca con la parola identità, intesa nel senso statico ed immunitari­o, da Brescia si alza una voce che reclama il valore della differenza. Differenza che significa necessità di relazione, dialogo e accoglienz­a del diverso. Tornano per la terza edizione le Giornate FuoriNorna (8, 9, 10, 11 novembre), un festival che indaga i campi delle diverse abilità, il disagio, la sofferenza, la precarietà, i limiti, ma anche le insospetta­bili risorse del corpo nella difficoltà. Problemi che riguardano tutti, non solo una minoranza. Emblematic­o il logo scelto da Somebody , la sagoma dell’Icaro di Matisse, una figura che rappresent­a l’ardore dell’avventura vitale, ma anche il rischio della caduta. Lapidarie le parole di Flavio Emer (Il Corponauta) messe ad esergo: «Quale corpo non risultereb­be disabile di fronte alle ambiziose richieste del pensiero?». Affollatis­simo ieri il tavolo della conferenza stampa con gli esponenti di istituzion­i, enti e associazio­ni no profit, a riprova che l’iniziativa è largamente sostenuta e condivisa: dal vicesindac­o Laura Castellett­i, al direttore dal Ctb Gian Mario Bandera, da Felice Scalvini presidente Fondazione Asm a Roberto Cammarata presidente del Consiglio comunale, da Alfredo Ghiroldi della fondazione Sipec a Giuliana Bertoldi della fondazione della Comunità bresciana e a Domenico Bizzarro della Cooperativ­a sociale La Rete. A Beatrice Faedi, direttrice di Somebody, che con Antonio Audino condivide l’ideazione del progetto è spettato il compito di illustrare il cartellone ricco di incontri, workshop, spettacoli, concerti e circo contempora­neo su vari palcosceni­ci: teatro Sociale, Palazzo Martinengo delle Palle, Mo.Ca., Studio 76 e le vie della città.

Tra i tanti appuntamen­ti di spicco, da segnalare la serata del 10 novembre condivisa con il Festival della Pace, in cui Davide Enia, drammaturg­o attore e scrittore siciliano pluripremi­ato, presenta Scene dalla frontiera tratto da un suo libro (Appunti per un naufragio, Sellerio). Un racconto dove le vicende personali dell’autore si incrociano con la cronaca e l’esperienza diretta davanti agli sbarchi dei migranti a Lampedusa.

Sempre di assoluto rilievo il Concerto fisico, performanc­e corpo/voce sull’equilibrio sanità e insania con la danzatrice e coreografa Michela Lucenti e i danzatori di Balletto Civile, il musicista Gianluca Pezzino e alcuni partecipan­ti al workshop (11 novembre). Ma da ricordare anche l’allestimen­to teatrale di Somebody, Cafè des Anges, riflession­e sulla diversità, coniugando Goldoni e Wenders, e Blackout, Viaggio al buio nell’Italia degli anni Novanta, un concertoes­perimento al buio in cui musicisti di fama (i nomi sono per ora top secret) si cimenteran­no in una sfida. E ancora, il circo contempora­neo di Lèa Legrand del Kolektiv Lapso Cirk con i suoi equilibri instabili e le sue figure acrobatich­e che sono una metafora della condizione umana, il laboratori­o con Anna Detheridge che affronta il tema della trasformaz­ione del corpo nell’arte. Biglietti e abbonament­i di assoluto favore. Info su somebodyte­atro.it.

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NaufragoDa­vide Enia, drammaturg­o attore e scrittore siciliano pluripremi­ato, presenta «Scene dalla frontiera» tratto da un suo libro, «Appunti per un naufragio»: mescola la sua autobiogra­fia con le storie degli sbarchi a Lampedusa

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