Pizzighettone, cede il ponte pedonale Isolata la frazione di Gera d’Adda
Realizzato nel 1977, non ha resistito ai detriti portati dal fiume in piena. Nessun ferito
CREMONA Lo avevano già chiuso domenica pomeriggio. Ieri mattina, il ponte ciclo pedonale di Pizzighettone, paese di 6 mila abitanti in provincia di Cremona sulla sponda sinistra dell’Adda, è crollato, spazzato via dall’imponente massa di detriti, per lo più tronchi, che si era accumulata nelle ore scorse. Il tappo legnoso, misto a rifiuti, ha forzato sui piloni della passerella, 150 metri che collegano il comune con la frazione di Gera d’Adda, portandosi via un pezzo di storia di Pizzighettone. Il ponte venne, infatti, realizzato nel 1977, quando crollò l’altro ponte, il Trento e Trieste. Doveva essere provvisorio. È rimasto in piedi 41 anni, fino alle 8,35 di ieri, lasciando gli abitanti di Gera senz’acqua e gas, perché le utenze passavano sotto la struttura. Il sindaco Lucio Moggi era lì alle sette e mezza del mattino. «La gestione dell’emergenza è stata ottimale. Lunedì pomeriggio è stato istituito un tavolo in Prefettura con l’Aipo, la Protezione civile e le forze dell’ordine. La criticità era legata a quei tronchi che si erano accumulati. È stato un fatto imprevisto, perché nel giro di dodici ore si è accumulato tanto di quel materiale poco gestibile. Comunque, eravamo pronti al peggio».
L’ondata di piena delle quattro di notte ha fatto alzare il livello del fiume e portato altri detriti. Alle sei del mattino il ponte ha iniziato a piegarsi, per poi collassare, trascinando anche pezzi di barche. «Abbiamo sempre fatto piccoli interventi di manutenzione, ma la passerella era debole rispetto alle altre infrastrutture e non ha retto a questa calamità naturale», ha spiegato il sindaco. Sul posto, Protezione civile, carabinieri e vigili del fuoco, quelli che hanno lavorato tra i tronchi e quelli che hanno sorvegliato la zona dall’alto, sull’elicottero. I tecnici di Padania Acque si sono messi al lavoro per ripristinare l’erogazione del servizio dell’acqua potabile a Gera, realizzando allacci provvisori. Il ponte Trento e Trieste è stato chiuso in via precauzionale. Così come il ponte sul Po, a Cremona, fino al passaggio della massa di detriti, che nel frattempo si è frammentata. «Sono contento di aver attivato tutti i canali di emergenza maltempo, perché questo ha evitato che vi fossero feriti e danni alle persone», ha evidenziato Mogg.
Da Roma, il senatore cremonese Simone Bossi chiede che si accertino cause e responsabilità. Ed auspica una rapida ricostruzione del ponte. Il sindaco si è già mosso per trovare i fondi: «Ho attivato le procedure d’emergenza in Provincia, Regione e al Governo».