Il Broletto di Alghisi resta Casa dei comuni
«Il Broletto sarà ancora la Casa dei Comuni, continuità con l’operato di chi mi ha preceduto»
Passaggio di consegne ieri a mezzogiorno in Broletto, nella sala del consiglio provinciale. Pierluigi Mottinelli (già pronto per la campagna elettorale delle europee del 26 maggio) ha consegnato a Samuele Alghisi la fascia del presidente della Provincia. Un incarico che Alghisi intende affrontare seguendo la traccia del suo predecessore: il Broletto continuerà ad essere la Casa dei Comuni. Consapevole che dovrà affrontare molte sfide, dalle criticità ambientali, alla gestione dei rifiuti, passando dalla manutenzione delle strade e la gestione delle scuole, con risorse che non sono sufficienti.
Oneri e onori. Raccogliendo la fascia blu della provincia dalle mani di Pierluigi Mottinelli, il neopresidente Samuele Alghisi si è assunto la responsabilità di portare avanti diverse sfide. Ambiente e gestione dei rifiuti: quale sarà l’equilibrio tra le necessità dell’economia circolare e quelle di territori già saturi di impianti? Ci sono poi le criticità idrogeologiche della provincia, che richiedono tanti investimenti con pochi soldi a disposizione. Un ossimoro con il quale dovrà fare i conti il sindaco di Manerbio, fresco di nomina alla guida del Broletto. Così come con la manutenzione delle scuole e il trasporto pubblico. Poi c’è la gestione di quasi duemila chilometri di strade per le quali servirebbero almeno otto milioni. E invece, in cassa, ce ne sono soltanto tre. Basterebbero questi elementi per capire quanto sia complesso da sciogliere il nodo di una provincia come Brescia che ha quasi gli stessi abitanti dell’intero Friuli Venezia Giulia, ma poche risorse nei forzieri. Non è un caso, infatti, che prima del voto di mercoledì 31 ottobre l’allora candidato del centrosinistra, Samuele Alghisi, confermò più volte la volontà di delegare sempre di più le funzioni di amministratore del suo comune, Manerbio. E concentrarsi quindi più sui dossier della provincia. Il doppio impegno proseguirà comunque in parallelo, come sindaco e come presidente. Con una certezza: quella di lavorare nell’ottica di una «continuità» con l’operato di Pierluigi Mottinelli.
Ieri a mezzogiorno, nella sala del consiglio provinciale, Alghisi ha ricevuto la fascia di presidente dall’esponente democratico che ora si prepara per le elezioni europee. E l’ha ringraziato, ricordando che intende «lavorare in continuità» con quanto fatto da Mottinelli. È l’idea della Casa dei comuni, ossia di una gestione della Provincia che ascolta i municipi e fa sintesi delle loro esigenze. Senza fermarsi al colore politico dei loro amministratori. Il primo banco di prova sarà la conta dei danni per via del maltempo: un fenomeno che ha riguardato sia le valli che la Bassa. Alghisi immagina che la Provincia possa fare da collettore delle richieste di danno avanzate dai comuni, «sempre che questo non rallenti l’intero processo» aveva detto il sindaco di Manerbio all’indomani del voto provinciale. Nella sfida con il candidato del centrodestra Giorgio Bontempi, Alghisi ha prevalso per 4.511 voti. In tasca una laurea in Filosofia, il neopresidente si è formato professionalmente nel mondo del terzo settore. È stato infatti vicepresidente della cooperativa «Il Gabbiano» di Pontevico per anni. Poi la corsa a sindaco di Manerbio e la vittoria civica nel 2013. La lenta ma graduale ristrutturazione del debito lasciato in eredità al comune è tra i punti al suo attivo. Alghisi, oggi tesserato Pd, è stato riconfermato a Manerbio alcuni mesi fa e oggi eletto presidente del Broletto. A gennaio ci sarà il rinnovo del consiglio provinciale e «fino ad allora – ha detto Alghisi – non discuteremo delle deleghe» in capo alla provincia. Sul suo tavolo ci sono diversi
Doppio incarico Alghisi vuole delegare sempre di più le funzioni di sindaco del comune di Manerbio
dossier. Che farà per esempio dell’impianto per il recupero del bitume e degli inerti a Montirone? E di quello che Bettoni vorrebbe aprire a Cazzago per il fresato d’asfalto? Quali indicazioni darà alla polizia provinciale sul controllo degli spandimenti nei campi di reflui e fanghi? La preoccupazione dei cittadini è alta, tanto più che già anni fa i dati Ats evidenziavano come la mortalità per tumori nel bresciano superasse quella italiana del 12% tra gli uomini e del 6% tra le donne.