Così Biancaneve danza con i nani
Lo spettacolo tratto dalla fiaba dei Grimm arriva al Manzoni con il Balletto Ucraino
Benedetti dai fratelli Grimm, alla cui fiaba si attengono scrupolosamente, Biancaneve e i sette nani si preparano a scatenarsi nella danza tra matrigne, specchi fatati e mele avvelenate. La coreografia in due atti concepita nel 1975 all’Opera di Kiev da Genrikh Mayorov, sulla partitura originale composta da Bogdan Pavlovskij, approda per due recite, domani alle 15.30 e lunedì alle 20.45 sulle tavole del Teatro Manzoni (via Manzoni 42, e 27/18) nell’interpretazione del Balletto Ucraino, emanazione dell’Accademia Ucraina che ha già affrontato il titolo con successo, per due anni consecutivi, al Teatro Arcimboldi.
«A tutti gli effetti, nei maggiori teatri dell’Est tra cui il Bolshoi, “Biancaneve e i sette nani” è un balletto classico di repertorio, alla stregua del “Lago dei Cigni” o di “Schiaccianoci», afferma la direttrice Caterina Calvino Prina. «Siamo innamorati di questo spettacolo di cui abbiamo ottenuto i diritti in esclusiva per l’Italia. In futuro ci piacerebbe portarlo in tour anche all’estero. Ho conosciuto il coreografo Maiorov a Mosca nel mese di maggio. È stata una rivelazione: a 82 anni, è in piena attività, impegnato a rimontare per il Teatro del Cremlino l’altro suo balletto famoso nell’Est, intitolato “Cipollino”». In una scenografia dipinta su teli, «Biancaneve» si snoda in un bosco dai colori accesi, dove fauna e flora partecipano all’incanto dell’orfanella dalla pelle nivea che scatena, per la sua fresca bellezza, l’ira funesta della Matrigna. In scena, una trentina di elementi del Balletto Ucraino, ex allievi (età media 24 anni) dell’Accademia di via Quadronno, al fianco della protagonista, interpretata da Nadejda Scepaciova, ex prima ballerina del Teatro dell’Opera della Moldavia e oggi docente della scuola, e del Principe, affidato a Genadij Zhukovskij, primo ballerino dell’Opera di Vilnius. «Nello spettacolo i sette nani giocano un ruolo da giganti, dal momento che sono chiamati ad affrontare difficoltà tecniche da solisti», assicura Calvino Prina. «Con Biancaneve e il Principe sono il motore della fiaba».