CidneOn si accende con le stelle del Made in Italy
Dai pitoti a Leonardo da Vinci, il tributo ai grandi. Confermate le chiavi magiche
Accenderanno il Castello con un tributo alle icone che hanno reso grande l’Italia, da Leonardo da Vinci al cinema: la terza edizione di CidneOn, il festival delle luci in Castello, inizierà l’8 febbraio ( fino al 16). Tramontati i contatti con il regista Peter Greenaway, il budget resta stellare: 1,1 milioni.
Lampadine haute-couture: dall’alta moda, all’arte e alle tentazioni culinarie, le stelle del Made in Italy illumineranno d’immenso il Castello per nove giorni (dall’8 al 16 febbraio 2019).
CidneOff: il festival delle luci ha spento gli interruttori nove mesi fa, dopo aver acceso la fortezza con nuvole gonfie di lampadine, versi luminosi e tunnel di neon. Prima ancora di schiacciare l’ultimo interruttore, gli organizzatori hanno iniziato a pensare all’edizione 2019, la terza: il titolo, «Icone italiane tra miti e meraviglie», è già diventato virale. «Gli artisti, come sempre bresciani e internazionali — ha fatto sapere Fabio Larovere, che con Cieli vibranti cura la direzione artistica — racconteranno ciò che ha fatto grande l’Italia nel mondo».
Le muse ispiratrici: moda, arte, cinema, cucina e musica. Inclusi i pitoti e le incisioni rupestri della Valcamonica, diventate patrimonio Unesco nel 1979: l’anniversario verrà celebrato con la luce giusta. «Ma nel 2019 ricorrerà anche il 500esimo anno dalla morte di Leonardo da Vinci, cui dedicheremo una proiezione sulle mura e sul portale» ha detto Larovere. Altri dettagli: zero, se non che la torre all’uscita sarà cinematografica.
Il budget del festival è stellare: 1 milione e 100 mila euro (all’ultima edizione, le fatture hanno toccato i 700 mila, di cui 130 mila coperti con fondi pubblici). I conti verranno saldati anche con i bonifici dei mecenati: «In questi mesi, si è manifestata la sensibilità del tessuto economico bresciano» ha detto Tiziano Bonometti di Up!, la società che gestisce il festival.
Fiat lux: le lampadine d’autore accenderanno il Cidneo l’8 febbraio, per spegnersi il 16 (dalle 18.30 alle 24, ma non si entrerà in Castello dopo le 22.30). Per evitare scocciature, anche stavolta si potrà acquistare la chiave magica, la sacra reliquia che, al prezzo democratico di 8 euro (10 per chi la compra sul posto), consente di evitare la coda all’ingresso (che resta gratuito per chi ha intenzione di rassegnarsi alla fila): pare ne verrà proposta una versione elettronica. Per indurre in tentazione i turisti, Brevivet ha preparato pacchetti all-inclusive che, in 2 o 5 giorni, permetteranno di visitare il festival e spingersi fino al centro Italia.
In questi anni, CidneOn ha anche acceso luci metaforiche sul Castello e sulla sua resurrezione: in attesa di lavorare con Brescia Musei a un percorso vita nella fortezza, all’ascensore inclinato e ai progetti didattici, gli Amici del Cidneo hanno chiesto gli spiccioli al pubblico per una buona causa. L’esercito di 273.541 mila persone che hanno assalito la fortezza nell’ultima edizione ha lasciato souvenir in una cassetta riservata a Brescia Musei: tra monete e banconote, in 8 giorni il festival ha raccolto 12.292 euro e 61 centesimi per il restauro della palazzina ufficiali. «Una donazione spontanea, che contribuirà a costruire il nostro progetto didattico» ha precisato Giovanni Brondi, il presidente degli Amici del Cidneo. Parte della cifra, 8.600 euro, era di moneta: questo significa che hanno donato almeno 5 mila persone.
Per il sindaco Emilio Del Bono, CidneOn è «una sfida visionaria che ha riacceso l’attenzione verso il Castello. Non a caso, il Fai ha scelto Brescia come sede per la sua assemblea nazionale, fissata negli stessi giorni del festival. È la prima volta che viene organizzata in una città di medie dimensioni come la nostra».