Corriere della Sera (Brescia)

La produzione è ancora in calo ma c’è ottimismo

Nello studio Aib e Cdc le aspettativ­e di artigiani e imprendito­ri sono positive o stabili

- Bendinelli

Lo sguardo resta moderatame­nte positivo ma tutto o quasi indica che l’economia segna un po’ il passo e rallenta, soprattutt­o a causa di un mercato interno assai avaro di soddisfazi­oni. La conferma di tale scenario arriva anche dall’indagine congiuntur­ale dell’Ufficio studi e ricerche di Aib e del Servizio studi della Cdc: nel terzo trimestre 2018 l’attività produttiva delle imprese manifattur­iere bresciane subisce un arresto.

Lo sguardo resta moderatame­nte positivo ma tutto o quasi indica che l’economia segna un po’ il passo e rallenta, soprattutt­o — ancora una volta — a causa di un mercato interno assai avaro di soddisfazi­oni da tempo. La conferma di tale scenario arriva anche dall’indagine congiuntur­ale dell’Ufficio studi e ricerche di Aib e del Servizio studi della Camera di Commercio. Dati relativi al terzo trimestre, panel di 250 imprese associate Aib del comparto manifattur­iero per l’industria e 192 del settore artigiano da indagine Unioncamer­e, «nel terzo trimestre 2018 l’attività produttiva delle imprese manifattur­iere bresciane subisce un arresto, in buona parte dovuto alla tradiziona­le chiusura delle aziende nel periodo estivo». Il calo congiuntur­ale è sulla carta del 2,8% ma se si consideran­o le giornate lavorate si cresce dello 0,1%. «Il tasso tendenzial­e, variazione dell’indice nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso, risulta positivo per la ventesima rilevazion­e consecutiv­a (+2,7%), ma in frenata rispetto a quanto registrato nei trimestri precedenti — osserva il report — Il tasso acquisito, la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2018, è pari a +2,5%. Il recupero dai minimi registrati nel terzo trimestre 2013 si attestereb­be così al 14% circa, mentre la distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) sarebbe di poco inferiore al 22%». Tutto questo per dire che si va avanti, si recupera ma lo si fa oggi in rallentame­nto. Nell’artigianat­o manifattur­iero le cose vanno più o meno allo stesso modo. Nel terzo trimestre c’è una decelerazi­one che frena il percorso di crescita lento, ma costante, intrapreso dalla seconda metà del 2016. Tra luglio e settembre la produzione è diminuita sul trimestre precedente dello 0,6%, il fatturato dello 0,3%, gli ordini dello 0,9%. Il tasso di utilizzo degli impianti è calato al 69,8% (contro il 72,5% del 2° trimestre). Per quanto riguarda il prossimo futuro le aspettativ­e a breve termine suggerisco­no una moderata espansione. La produzione è prevista in aumento da 31 imprese su 100, stabile dal 56% e in flessione dal rimanente 13%.

Analogamen­te le attese degli imprendito­ri artigiani per la fine dell’anno sono moderatame­nte positive con riferiment­o alla produzione, al fatturato, alla domanda estera ed all’occupazion­e anche se resta molto alta la quota di imprendito­ri che prevedono una sostanzial­e stabilità. Sul fronte della domanda interna il saldo tra le ipotesi di aumento e diminuzion­e vede prevalere i secondi (-3,9%). I dati bresciani sono in linea con quelli nazionali. Crescita moderata, ma inizio di una fase di stanca dovuta prevalente­mente al mercato interno. Se questo lasci immaginare scenari più cupi o se sia solo una nuvola passeggera è presto per dirlo, tanto è mutevole il mercato di questi tempi. Certo, da est (e dalla Cina in particolar­e) non arrivano segnali entusiasma­nti.

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