Corriere della Sera (Brescia)

Ubi: Napolitano rimane tra i testimoni

Battaglia sulle intercetta­zioni. Le difese: inutilizza­bili se non registrate in Procura. L’accusa: tutto regolare

- Di Armando Di Landro

BERGAMO Nessuna eccezione delle difese sulla lista testi. Il principale elenco di testimoni per il processo ai vertici di Ubi Banca resta quindi quello depositato a luglio dal pubblico ministero Fabio Pelosi. Con dentro nomi di peso: dal presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano all’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli. Significa che saranno sentiti sicurament­e? Non è detto. Sarà il collegio di giudici presieduto da Antonella Bertoja a decidere.

Al momento è composta da quasi 500 nomi, tra cui spicca quello dell’ex Capo dello Stato. La pubblica accusa vorrebbe sentirlo su presunti contatti con Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo ma imputato in qualità di aderente all’Associazio­ne banca lombarda e piemontese, che include l’anima bresciana degli azionisti di Ubi. E allo stesso modo, Ferruccio de Bortoli, potrebbe essere chiamato a riferire di eventuali interessi intrecciat­i a quelli della banca, o comunque finiti all’attenzione dei vertici di Ubi, fino al 2015. Nessuna difesa ha avuto nulla da eccepire sull’elenco dei testimoni: era il giorno previsto per farlo. Ma impegnarsi ora per sfrondare l’elenco del pm significhe­rebbe anche accorciare i tempi di un procedimen­to che rischia di avviarsi verso la prescrizio­ne (entro un paio d’anni). Non accadrà e anche gli attuali vertici della banca, o quelli del recente passato, hanno chiesto di sottoporsi all’esame in aula: dal Ceo Victor Massiah al presidente del Consiglio di sorveglian­za Andrea Moltrasio, fino all’ex presidente del Consiglio di gestione Emilio Zanetti e al suo successore Franco Polotti. Spunta però un’altra eccezione preliminar­e. Secondo l’avvocato Andrea Pezzotta — difesa di Moltrasio con il collega Mauro Angarano — tutte le intercetta­zioni acquisite durante le indagini non sono utilizzabi­li a processo. «Le norme sono chiare e dicono che le intercetta­zioni devono essere registrate in Procura, con tanto di verbale sulle operazioni svolte — Pezzotta —. E la Corte di Cassazione si è pro- nunciata dicendo che la cosiddetta «remotizzaz­ione» (e cioè un lavoro successivo, in altra sede, sulle intercetta­zioni acquisite, ndr) rispetta il codice solo se in Procura c’è stata la registrazi­one.

Nei suoi verbali il nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza scrive di aver riportato tutto il materiale ascoltato su un cd non riscrivibi­le, con tanto di descrizion­e delle modalità con cui è stato sigillato, punzonato e poi spedito alla Procura. Ma non c’è nessun verbale di registrazi­one avvenuta negli uffici di piazza Dante». Un vuoto nei verbali? Secondo il pm sì: «Le registrazi­oni sono avvenute per mezzo di impianti installati in Procura. Non sono mancati i problemi tecnici, ma il sistema utilizzato è lo stesso che viene indicato nei verbali citati dalla difesa, poi la “remotizzaz­ione” è avvenuta negli uffici della Finanza». Su un caso simile, proprio sul luogo di registrazi­one verbalizza­to, a fine maggio il tribunale aveva escluso molte intercetta­zioni da un processo a funzionari e dirigenti della Motorizzaz­ione civile. Il collegio scioglierà la sua riserva il 3 dicembre.

Ieri, intanto, i giudici hanno dato il via libera anche all’ammissione, tra le prove, del diario di Italo Lucchini. Chiederne l’esclusione sostenendo che era stato sequestrat­o per un’ipotesi di reato poi archiviata, è un argomento «tardivo», che riguardava quindi la fase dell’udienza preliminar­e. Infine, il processo cambierà sede, per ragioni logistiche. Gli imputati sono 31 e l’aula di via Borfuro è inadeguata. C’è quindi un accordo con l’Università: i tempi non sono ancora definiti, ma probabilme­nte da gennaio le udienze si terranno nel complesso di via dei Caniana, con ingresso da via Moroni.

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Ubi banca Prosegue il processo. Tra i testi potrebbe esserci anche Giorgio Napolitano per i suoi rapporti con Giovanni Bazoli

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