Soldi per servizi comunali: condannato
Funzionario comunale, era finito in manette il 30 marzo scorso, con l’accusa di tentata concussione, violenza sessuale e induzione indebita. Al termine del processo in abbreviato, il gip Cesare Bonamartini ha condannato a due anni e otto mesi di reclusione (il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani ne aveva chiesti quattro in più) Claudio Lazzari, 57 anni, addetto allo sportello Edilizia degli uffici in via Marconi, imputato di aver preteso soldi, ma anche prestazioni sessuali, in cambio del suo via libera all’idoneità abitativa degli alloggi sottoposti dai clienti stranieri (e parti offese) al suo giudizio. Concesse, dunque, tutte le attenuanti rilevate anche dal difensore — l’avvocato Stefano Paloschi che aveva chiesto l’assoluzione a carico del suo assistito — compreso il risarcimento del danno. Cinque gli episodi contestati dalla procura, che iniziò a indagare sulla vicenda dopo la denuncia, depositata in febbraio alla polizia locale, di una donna etiope: «Mi ha chiesto del sesso per il suo giudizio di conformità» finalizzato al ricongiungimento familiare, disse. Agli uomini, invece, avrebbe semplicemente domandato soldi, cento euro. Ma lui, Lazzari, ha sempre negato, così come ha fatto anche nella scorsa udienza: «Ho sempre agito adottando un atteggiamento conciliante, ma non ho mai chiesto denaro o altro», ha detto al giudice. Unica parte civile costituita in giudizio (e risarcita) il Comune di Brescia, rappresentato dall’avvocato Biancamaria Scorza. Oltre alla cittadina etiope e quella cinese — l’unica per cui si contesta la violenza sessuale per un palpeggiamento, «ma le ho solo dato la mano per salutarla» replica lui — le altre parti offese sono un ragazzo di origini siriane e la marocchina Suad Allou, scomparsa dal suo appartamento di via Milano nei mesi scorsi (per omicidio è stato arrestato l’ex marito). (m.rod.)