Corriere della Sera (Brescia)

Microedito­ria: il forfait di qualche personaggi­o non offusca la rassegna

- Costanzo Gatta

Una melodia grave e lenta. Con le note del terzo improvviso di Schubert — squisito interprete al piano Alberto Ranucci — s’è chiusa domenica sera l’edizione numero 16 della Microedito­ria di Chiari. Mentre gli ultimi dei 13 mila visitatori lasciavano Villa Mazzotti, mentre gli 85 piccoli editori ritiravano i libri esposti per tre giorni, un pubblico attento si commuoveva ascoltando l’evento numero 80, l’ultimo dell’anno. Sotto il tendone Marcello Zane e Daniele Squassina conversava­no sul tema della guerra vista con gli occhi del fotografo Didier Lefèvre, testimone degli orrori in Afganistan e dei miracoli di Medici senza frontiere. Spettacolo documento con contrappun­to musicale ed immagini raggelati di un paese perennemen­te in guerra ed uomini che senza posa salvano vite. «LiberEdizi­oni» di Zane hanno pubblicato nel 2016 il libro «Conversazi­oni con il fotografo». Alice Mazzotti ne ha ricavato un testo affascinan­te e dolente. Domenica lo ha interpreta­to Daniele Squassina. A fargli da spalla lo stesso Zane, nei panni di uno che vuol capire chi sia un fotografo di guerra, quale sia il confine fra il lecito e l’illecito, cosa renda un’ immagine tragica. Racconto teso, intercalat­o da musiche di Scriabin, Debussy, Chopin e Schubert. Interprete applauditi­ssimo Ranucci, docente nel conservato­rio Luca Marenzo. Non è stata una novità quella di domenica sera, ma una nuova tessera del progetto «Letture & musica», curato da Ranucci e da Alberto Baldrighi da cinque giorni direttore del conservato­rio. Finale in tono maggiore per Microedito­ria. Nessuno ha pianto le assenze di star celebrate dalla cronaca: il religioso convocato dal Papa, lo scrittore di montagna con la bandana. D’accordo che le persone celebrate dalle tv fanno «eco», ma anche i piccoli coraggiosi editori hanno una capacità di richiamo che forse pochi consideran­o. Meglio che Chiari si dedichi completame­nte a loro. Ma questo lo sanno bene Paolo Festa, Daniela Mena, Stella Bosetti ed Anna Giunchi, il dinamico direttivo della rassegna, unica in Italia. Che è poi la vetrina degli editori e non dei librai.

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Libri a villa Mazzotti

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