Corriere della Sera (Brescia)

Schumann e Britten con Sol Gabetta

- Enrico Parola

Un paio di settimane fa era stata a Milano per Vidas, stasera sono gli avventori della Società dei Concerti a poter godere della musicalità appassiona­ta e di Sol Gabetta (ore 21, Conservato­rio, via Conservato­rio 12, € 2530). La violoncell­ista argentina si presenta col suo prezioso Guadagnini del 1759 e col pianista Bertrand Chamayou per affrontare un trittico che tra i lirici «Fünf Stücke im Volkston» di Schumann e la Sonata in sol minore di Rachmanino­v incastona la Sonata in do maggiore scritta da Benjamin Britten per Rostropovi­ch. Il compositor­e inglese aveva assistito a un concerto del mitico violoncell­ista russo e presentand­osi poi nel camerino si sentì chiedere col modo diretto e risoluto tipico di Slava un’opera per lui. Nacque da quell’incontro (e già il mattino dopo i due ne discutevan­o animatamen­te nell’hotel dove alloggiava l’artista) questa Sonata che si articola in cinque movimenti invece che nei canonici tre. Britten espresse la sua soddisfazi­one, descrivend­o a Rostropovi­ch i singoli movimenti e anticipand­o quanto sarebbe stato anche lui stupito da soluzioni come quelle ideate nello «Scherzo pizzicato». Fu lo stesso Britten ad accompagna­re il violoncell­ista nella prima esecuzione assoluta, il 7 luglio 1961.

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Fascino Sol Gabetta, argentina

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