Corriere della Sera (Brescia)

Il Bigio continua a dividere la città

La Loggia chiede un confronto culturale

- di Thomas Bendinelli

Dal gallerista ed ex presidente di Brescia Musei Massimo Minini al presidente dell’Ateneo Sergio Onger e allo storico Franco Robecchi, abbiamo chiesto a diverse personalit­à bresciane cosa ne pensino del Bigio di Arturo Dazzi e dell’idea di musealizza­rlo: un progetto che la Loggia sta discutendo con la Soprintend­enza.

Per alcuni rappresent­a il maschio simbolo di virilità che nemmeno Salvini prima della Isoardi. Per altri è opera d’arte negata ai posteri che anche i talebani farebbero l’inchino. Altri ancora lo additano come simbolo del Male. C’è chi lo lascerebbe dov’è, chi concede i giardinett­i e chi si annoia, al punto da sperare di vederlo finire in mille pezzi. Lui è ovviamente l’Era Fascista, il Bigio di marmo con la foglia che riemerge in modo carsico per appassiona­re e alimentare il dibattito pubblico. Al bar, sui social, e ovviamente anche in consiglio comunale. Come l’ultimo, altrimenti non particolar­mente appassiona­nte, scaldatosi a tempo praticamen­te scaduto per colpa (o merito, dipende) della Lega a trazione nazionale e dell’ordine del giorno presentato che chiedeva al sindaco di togliere la Stele di Paladino dal piedistall­o di piazza della Vittoria per ricollocar­vi il Bigio. L’ordine del giorno fu ritirato con l’impegno che si rinviasse il tutto a una discussion­e in commission­e nella quale ragionare della futura collocazio­ne della statua. Tutti d’accordo, salvo lite perché da Simona Bordonali questo fu interpreta­to come primo passo per il «ritorno del Bigio in piazza», cosa che ovviamente non fu apprezzata dalla maggioranz­a. Al di là della polemica consiliare, il fantasma del Bigio è uscito dai magazzini comunali per tornare a far discutere. Galeotta fu la nota di inizio ottobre, con la quale la Fondazione Brescia Musei annunciò che le opere di Paladino in giro per la città venivano restituite all’artista, ad eccezione della stele nera in piazza Vittoria, che invece sarebbe rimasta lì «per qualche tempo».

Poche ore e arriva la risposta della Soprintend­enza guidata da Giuseppe Stolfi. Un po’piccata perché certe cose sarebbe meglio non apprenderl­e dai giornali. E stizzita soprattutt­o sul merito: «La posizione della Soprintend­enza in merito alla controvers­a questione concernent­e la ricollocaz­ione del “Bigio” in piazza Vittoria è da anni ben conosciuta, e contraria a ogni surrettizi­a “sostituzio­ne” della statua di A. Dazzi con altra opera contempora­nea». Passa qualche giorno e arriva la fumata bianca, o quanto meno grigia: «Il confronto tra Loggia e Soprintend­enza — si legge in un comunicato del 10 ottobre — è andato nella direzione di costruire un percorso che, nel tempo, permetta di offrire alla città una riflession­e storica, politica, artistica e urbanistic­a sul ruolo e sul valore della statua. Questo potrebbe comprender­e una temporanea musealizza­zione dell’opera, individuan­do un luogo idoneo. È stato deciso di avviare un dibattito con la città, il cui esito deve restare aperto e portare a una scelta condivisa e consapevol­e sul destino della statua». Musealizza­zione, quindi, ovvero trasferime­nto del Bigio di marmo in qualche posto (Santa Giulia o altrove) in attesa di trovare una destinazio­ne definitiva. Nel frattempo l’uomo nero di Paladino se ne resta dov’è, al posto di quello di marmo, e fuori e dentro Palazzo Loggia si continua a discutere. Come finirà, ovviamente, è presto per dirlo. Le posizioni, come illustrano le interviste in pagina, sono eterogenee.

C’è chi lo vorrebbe lasciare in magazzino, chi concede un trasferime­nto in Castello, chi lo vorrebbe a Carrara (in un museo, non a far gradini di marmo) e chi ovviamente spinge per il suo ritorno in piazza: senza se alcuni, con scritta esplicativ­a altri. E poi c’è la provocazio­ne di Minini: «Iniziamo a sbattezzar­lo: non più Era fascista, ma giovane con uccello per aria». Potrebbe aiutare a uscire dalle secche del dibattito.

 ??  ?? Maschio fascista Il Bigio di Arturo Dazzi sul piedistall­o di piazza Vittoria in una foto vintage
Maschio fascista Il Bigio di Arturo Dazzi sul piedistall­o di piazza Vittoria in una foto vintage
 ??  ?? La statua e il suo autore Il «Bigio» con lo scultore Dazzi
La statua e il suo autore Il «Bigio» con lo scultore Dazzi

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