Scuole, ecco gli istituti migliori
Il Bagatta di Desenzano si conferma al top fra i «classici», la provincia fa meglio della città
Gli istituti superiori? Meglio quelli della provincia. Le scuole paritarie? Solo il Don Bosco svetta fra i tecnici. È la sintesi di Eduscopio 2018 a cura della Fondazione Agnelli che mette in relazione le scuole in base al profitto universitario e al lavoro trovato dai suoi diplomati.
IConsulta la classifica completata con il confronto con l’indagine «Eduscopio 2017» l Bagatta di Desenzano primo dei classici, il Golgi di Breno tra gli scientifici, il Capirola di Ghedi nelle Scienze Umane, il Fermi di Salò tra gli istituti tecnici a indirizzo economico e il Beretta di Gardone Val Trompia tra quelli a indirizzo tecnologico. Sui gradini più alti del podio, anche quest’anno, c’è molta provincia e pochissima città.
E, dai tecnici ai professionali passando per i licei, in classifica ci sono solo scuole pubbliche. Le private sono sempre in fondo o quasi, con l’eccezione del Don Bosco di Brescia che risulta primo nella classifica degli esiti lavorativi tra gli istituti tecnici economici. Tante conferme insomma, e pochi slittamenti di classifica, registra Eduscopio 2018, il rapporto curato dalla Fondazione Giovanni Agnelli sulle scuole italiane consultabile pubblicamente da questa mattina (www.eduscopio.it). Il rapporto non traccia improbabili classifiche nazionali ma si propone come strumento a disposizione di studenti e famiglie per individuare scuola e indirizzo di studio vicino a casa, fino a un massimo di 30 chilometri.
Un lavoro imponente, per il quale i ricercatori della Fondazione Agnelli hanno analizzato i dati di circa 1,2 milioni di diplomati italiani di scuole statali e paritarie in tre successivi anni scolastici (dal 2012/13 al 2014/15). La classifica, quella che mette in fila le scuole per indirizzo, viene stilata valutando (con i dovuti pesi) quanti esami universitari hanno superato gli studenti (velocità) ma anche come li hanno superati (profitto). Questo, ovviamente, per le scuole che tradizionalmente portano all’università. Per ogni scuola, al di là del posizionamento, vengono fornite tutte una serie di indicazioni utili.
Nei classici il podio è identico allo scorso anno (Bagatta di Desenzano, Arnaldo di Brescia e Fermi di Salò) ma cliccando sulle singole scuole si osservano quali percorsi universitari sono stati privilegiati, il voto medio di maturità e quanti sono stati i diplomati in regola, quanti cioè hanno concluso gli studi regolarmente, osservando quindi anche una sorta di «tasso di inclusività».
All’Arnaldo, secondo in graduatoria nei classici, il tasso di inclusività è maggiore che non al Bagatta. Proseguendo con le analisi per indirizzi, tra gli scientifici il primo posto è ancora del Golgi di Breno, seguito dal Don Milani di Montichiari e dal Marzoli di Palazzolo. Il Calini, che lo scorso anno era terzo, è scivolato in quarta, e per trovare gli altri due licei cittadini, il Copernico e il Leonardo, bisogna scendere fino all’ottava e alla 14esima posizione. Tra le novità di quest’anno la classifica dedicata agli scientifici in Scienze Applicate: primo l’Antonietti di Iseo, secondo il Marzoli, terzo l’Olivelli di Darfo Boario. Nelle Scienze Umane primo è il Capirola di Ghedi, seguito da Gigli (Rovato, lo scorso anno settimo) e Golgi (Breno, lo scorso anno primo). Per le Scienze umane opzione economico sociale primo è il Don Milani di Montichiari.
Al linguistico primo è il Fermi di Salò, seguito dal Leonardo. All’artistico primo è il Leonardo, ma i concorrenti sono tre e quindi tutti sono finiti sul podio. Per l’indirizzo tecnico economico il Bazoli di Desenzano è primo (lo scorso anno era il Meneghini di Edolo), nel tecnologico il gradino più alto del podio è per il Beretta di Gardone (nel 2017 l’Antonietti di Iseo).
Gli scostamenti Fra gli scientifici il Calini perde una posizione Nelle scienze applicate primo l’Antonietti-Iseo