In quattromila per il Pmi Day in 130 imprese
Quando partirono, nove anni fa, c’erano 12 aziende e 280 studenti interessati. Oggi il Pmi Day dell’Associazione industriale bresciana coinvolgerà quattromila ragazzi che andranno a visitare, tra il 15 e il 17 novembre, una delle 130 imprese che si sono rese disponibili. Per molti «questa iniziativa costituisce il primo momento di contatto con gli imprenditori e con i lavoratori che ogni giorno fanno funzionare un’azienda. Ecco perché, fin dalla prima edizione, Aib ha scelto di organizzare sul territorio il Pmi Day» spiega Elisa Torchiani, presidente del Comitato piccola industria. Lo iato tra la scuola e le complesse variabili che governano il mondo del lavoro rappresentava un fossato che andava superato. Per farlo serviva far incontrare i ragazzi, aprendo loro una realtà che non fosse fatta solo di cattedre, banchi, libri e laboratori. Serviva l’esperienza diretta: toccare con mano cosa si fa in un’azienda, che orari si seguono, quali sono i problemi. Non a caso, il Pmi Day fa il paio con un’altra scelta strategica: l’alternanza scuola-lavoro, sposata dalle associazioni di categoria, comprese quelle del mondo agricolo. «Ci siamo anche noi quest’anno — racconta il vicepresidente di Confagricoltura Giovanni Garbelli — perché vogliamo diffondere la cultura d’impresa». Con le imprese agricole che oggi, sempre di più, uniscono alla zootecnia impianti per la trasformazione dei reflui in energia attraverso il biogas. Questione centrale, che si lega al tema cardine del Pmi day di quest’anno: la «lotta alla contraffazione e gli effetti sul made in Italy».