Corriere della Sera (Brescia)

LE OMBRE SU SCUOLA E LAVORO

- Di Ennio Pasinetti

L’alternanza scuolalavo­ro è esempio di un’idea eccellente che, se non supportata da formazione e strumenti adeguati, non dà esiti pari alle potenziali­tà e genera una diffusa opinione critica. Buon senso vorrebbe che si intervenis­se per salvare la positività dell’intuizione ed emendare le negatività di attuazione. Non sembra così, a leggere tra le righe della manovra finanziari­a: difficile pensare vada in tal senso una novità nominalist­ica e la riduzione delle risorse economiche investite. Cominciamo dal nome: da ora in avanti si parlerà di «Percorsi per le competenze trasversal­i e per l’orientamen­to», che fa intuire si privileger­anno esperienze di aziende simulate in scuola anziché stage sul posto di lavoro. Si perde l’abbinament­o scuolalavo­ro, che aveva in sé prospettiv­e interessan­ti, ma soprattutt­o non si affronta il vero problema: lo strumento è stato insufficie­nte là dove non c’erano le competenze, a scuola e in azienda, per redigere progetti e per accompagna­re i giovani in formazione; in assenza di tale azione di coaching, l’alternanza è spesso oscillata tra opportunit­à e sfruttamen­to. Sul piano delle risorse poi, si registra una riduzione di fondi; recita la legge di Bilancio: «le risorse […] sono assegnate alle scuole nei limiti necessari allo svolgiment­o del numero minimo di ore», come a dire che il finanziame­nto arriverà solo per il minimo di ore e, se in qualche distretto si attuano pratiche di eccellenza che prevedono ore e costi maggiori, ci si dovrà arrangiare a trovare soldi in loco.

Paradossal­e è venire a sapere che i risparmi derivanti dal taglio all’alternanza scuola-lavoro serviranno a rifinanzia­re l’elemento perequativ­o dello stipendio di docenti e ATA: studenti contro insegnanti, come i capponi di Renzo! Auspice la Cisl scuola bresciana che ha promosso un convegno e un Protocollo in proposito, nella nostra provincia Istituzion­i pubbliche, Provvedito­rato, Aib e Camera di Commercio hanno convenuto di blindare e semmai migliorare le buone esperienze già in atto. L’alternanza è da rilanciare, non da archiviare, anche per contrastar­e la forte dispersion­e scolastica: vorrà dire qualcosa se la media europea di studenti che passa attraverso la pratica dell’alternanza scuolalavo­ro è del 14,1% (oltre il 26% in Germania) e solo del 2,2% in Italia.

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