Caffaro, pronti altri 35 milioni
Costa a Del Bono: «Li stanziamo quando ci sarà il progetto definitivo»
«Facciamo presto» dice il ministro in dialetto campano al sindaco Del Bono seduto in sala in attesa di poter avere un colloquio privato sul tema Caffaro. Sergio Costa vuole il prima possibile «la progettazione definitiva per la bonifica del sito industriale Caffaro senza la quale non posso erogare altri fondi, che ci sono».
La notizia buona è proprio questa: oltre ai 35 milioni oggi già disponibili per risanare il sito aziendale «potranno arrivarne altrettanti» ha confermato il ministro a Del Bono. «I soldi ci sono. Grazie all’impegno del ministro Barbara Lezzi sono riuscito ad avere una cifra estremamente consistente». Sono svariati milioni di euro dei fondi di coesione europei non «appostati» negli ultimi due anni e che verranno «girati» sulla Caffaro ha detto in privato il ministro al sindaco.
Si è parlato anche del tema del commissario straordinario: Roberto Moreni scade a gennaio ma «il ministro ha detto che lo incontrerà, come tutti i commissari dei siti di interesse nazionale e non ha alcun pregiudizio nei suoi confronti» anche se il parlamentare bresciano dei 5 Stelle Claudio Cominardi avrebbe ricordato al ministro «l’inefficacia» della sua azione. Va però ricordato che i ritardi nell’avvio delle bonifiche è dovuto in gran parte ai 14 mesi persi il doppio ricorso a Tar e Consiglio di Stato da parte di una società esclusa dalla gara per progettare la bonifica. Gara vinta dalla multinazionale Aecom «che presenterà il progetto definitivo entro Natale» ha assicurato Del Bono. Manca qualche carotaggio all’interno del perimetro aziendale, osteggiato recentemente dalla Chimica Fedeli, azienda toscana che fino al 2020 dovrebbe lavorare in via Milano.
«Quello con il ministro è stato un incontro utile — ha detto Del Bono affiancato dall’assessore Miriam Cominelli e dalla dirigente del settore Ambiente, Daria Rossi—. A gennaio ci rincontreremo per fare il punto della situazione. Abbiamo anche condiviso l’idea che il sito aziendale debba essere acquisito da parte del Comune, che poi non dovrà essere lasciato solo». Si è accennato anche ai possibili indennizzi per i privati, una volta completata la bonifica dei siti pubblici.