Strade, le vittime sono in calo Gli incidenti no
Nel 2017 sono morte sulla strada 63 persone, 10 in più l’anno precedente
Nel 2017 in provincia di Brescia diminuiscono le vittime, ma crescono feriti e numero di incidenti. Secondo i dati Istat i morti sono in calo (63 contro 73) ma spicca negativamente il dato della crescita degli incidenti (+7%), e quella dei feriti (+6,6%). Gli incidenti stradali hanno anche un costo sociale, nel Bresciano è di circa 365 milioni di euro. Il numero di vittime, come detto, è calato, ma a pagare sono soprattutto i pedoni, la percentuale è salita da 17 a 22.
Nel 2017 in provincia di Brescia diminuiscono le morti, ma crescono feriti e numero di incidenti complessivi che in qualche misura hanno causato lesioni a persone. Dati Istat, la tendenza è rispetto a quanto avvenuto nel 2016. In netto calo i morti (63 contro 73) ma spicca negativamente il dato della crescita degli incidenti nel bresciano, di poco inferiore al 7% , e quella dei feriti (+6,6%). Soprattutto se il confronto è fatto con la dimensione regionale, dove al contrario si registra una diminuzione sia per incidenti, che per morti e feriti. Rispetto ai programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, che puntano a dimezzare il numero di morti e incidenti con feriti per strada, la Lombardia è riuscita a calare del 47% nel decennio 2001-2010 e a far registrare una ulteriore diminuzione del 25%, in entrambi i casi andando meglio di quanto si riuscisse a fare lungo la penisola. Tra il 2010 e il 2017 l’indice di mortalità è inoltre diminuito da 1,4 a 1,3 deceduti ogni 100 incidenti. La provincia di Brescia, in tali tendenze, sembra più seguire il trend nazionale che non quello delle provincie più virtuose. L’indice di mortalità, ad esempio, nel 2017 è stato dell’1,9, esattamente come quello nazionale e ben superiore di quello della media lombarda. Valore, quello lombardo, che a onor del vero è trainato in positivo soprattutto dalla performance di Milano (0,8 l’indice di mortalità). Oltre al dramma alle ripercussione fisiche e psicologiche, gli incidenti stradali hanno anche un costo sociale (sanitario, assicurativo, amministrativo, lavorativo, etc.) elevato, stimato dall’Istat in 289 euro a testa in Lombardia. Tradotto sulla popolazione bresciana, si sta parlando di un costo complessivo di circa 365 milioni di euro.
Che tipo di utenti sono coinvolti negli incidenti? In questo caso il dato è regionale, dal quale si osserva che diminuiscono sì le morti ma molto meno per i pedoni. Tra il 2010 e il 2017 il numero di pedoni investiti morti è praticamente uguale, col risultato che nel periodo il peso percentuale dei pedoni morti è cresciuto, rispetto al totale delle vittime della strada, dal 17 al 22% di quelle complessive. Segno evidente che c’è ancora molto da fare per la difesa delle condizioni di sicurezza per i pedoni (come hanno peraltro dimostrato gli incidenti mortali avvenuti nei mesi scorsi in via Lamarmora). Dove accadono gli incidenti? Nelle strade urbane bresciane lungo i rettilinei (40%) e nelle intersezioni (26%) sono i casi più frequenti, meno ad incroci, rotatorie o curve. Nelle strade extraurbane i rettilinei si mangiano quasi la metà degli incidenti, seguono curve (16%), intersezioni (15%) e incroci (12%). Pochi gli incidenti in rotatoria. Nel corso della giornata il maggior numero di incidenti mortali si registra nel pomeriggio (dopo pranzo e dalle 18 in poi), l’indice di mortalità più elevato è invece alle quattro del mattino ma il numero di morti e feriti è decisamente minore. Morale: non esiste ora del giorno in cui non si debbano prestare le dovute cautele quando si è alla guida dell’automobile.