Corriere della Sera (Brescia)

Cisco, cartoline dall’Italia in bilico tra musica e prosa

- Giulia Bertuzzi

Stasera la Latteria Molloy si trasforma in una quinta teatrale. Ospiti Cisco Belotti (già Modena City Ramblers) accompagna­to da Carlo Albè, Simone Copellini e Massimilia­no Frignani per mettere in scena lo spettacolo Adda venì

baffone! (12 euro, 10 per chi partecipa alla cena).

Cisco, come si potrebbe descrivere lo spettacolo?

«Un “teatro-canzone”, una formula un po’ datata per definire un concerto acustico a cui si alternano delle letture recitate. La parte di prosa è in capo a Carlo Albè con cui ho scritto lo spettacolo; l’obiettivo è raccontare gli ultimi 30 anni del Paese alternando letture a canzoni suonate in trio».

Nei testi ci sono riferiment­i storici o le letture sono a carattere metaforico?

«In un certo senso entrambe le cose. C’è una base storica che si appoggia sui fatti. La prima lettura si riferisce al 1982, anno da cui parte la nostra storia e il nostro racconto. Carlo sciorina avveniment­i accaduti in Italia e nel mondo in quell’anno. Poi si passa a Tangentopo­li, Mani Pulite e altro ancora. Infine, ci sono temi che vengono toccati in modo tangenzial­e fra cui la religione, la politica, temi sociologic­i e anche il calcio». Chi ha scelto il titolo?

«È stata un’idea di Carlo, mi aveva portato un piccolo scritto da cui partire che presentava già quel titolo. La frase rimanda a un famoso detto napoletano che rappresent­a l’Italia in attesa della venuta di un uomo forte che possa aggiustare i problemi della nazione. Nell’immaginari­o comune il baffone era Stalin, ovviamente il nostro rimando è ironico! Ci piaceva l’immaginari­o e la possibilit­à di giocare con questa figura e di stuzzicare l’intelletto e il senso critico del pubblico».

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