Brescia Musei 45 candidati al ruolo di direttore
A valutare le candidature, una commissione di cinque persone: il cda sceglierà tra quattro finalisti
Premesse varie, la lista di oneri e doveri, un periodo di prova di quattro mesi e uno stipendio «adeguato alle esperienze professionali maturate e in linea con quanto applicato in ambito nazionale» (cit): il bando per il nuovo direttore di Brescia Musei (Luigi Di Corato da gennaio sarà definitivamente a Lugano) è scaduto a mezzogiorno di ieri. Alla fondazione, sono arrivate 45 candidature.
Nomi, cognomi e curricula saranno letti, valutati, approvati o cestinati da una commissione esaminatrice nominata dal consiglio della fondazione.I componenti: Francesca Bazoli, presidente di Brescia Musei, Silvano Franzoni, membro del cda dove ricopre anche la funzione di segretario, Marco Trentini, responsabile per la Loggia dell’area Cultura, creatività, innovazione e promozione della città; Alberto Garlandini e Valerio Terraroli, componenti del comitato scientifico della fondazione. Infine, l’ospite blasonato cui si era accennato lo scorso ottobre, qualche giorno prima di pubblicare il bando: Paola Marini, dirigente delle gallerie dell’Accademia di Venezia.
La riunione della commissione di valutazione è già stata fissata: il 3 dicembre, negli uffici della fondazione, come prima cosa verificherà che i curricula presentati al bando soddisfino i requisiti richiesti (nel dettaglio: possesso di titoli di studio, corsi di formazione e di specializzazione, esperienze professionali affini alla posizione da ricoprire). Poi procederà con la selezione e i colloqui per una rosa di massimo 15 candidati, per arrivare a proporre al consiglio della fondazione solo quattro nomi, tra i quali il cda sceglierà il nuovo direttore di Brescia Musei. Entro gennaio, i musei avranno un nuovo direttore.
Riguardo al profilo ideale, Bazoli aveva detto: ««Dovrà avere una duplice competenza, scientifica e manageriale. Il rischio è di essere sbilanciati sull’uno o sull’altro aspetto: in questo caso, l’idea del cda è di valorizzare il sapere scientifico del personale interno della fondazione e puntare sul lato manageriale».