Corriere della Sera (Brescia)

Statale: le risorse sono insufficie­nti per fare ricerca

«In queste condizioni è impossibil­e mettersi al passo con i paesi più avanzati»

- Di Thomas Bendinelli

Realizzati o in cantiere: i progetti della Statale sono tanti. Ma la questione risorse resta al palo. «Il sottofinan­ziamento endemico dell’Università e della ricerca sembra di nuovo affliggerc­i per il prossimo anno — ricorda il rettore Maurizio Tira —. E magra è la consolazio­ne che Brescia, rispetto al 2017, abbia aumentato per tutti i tre indicatori la quota premiale del fondo di finanziame­nto».

Non si è pianto addosso il rettore della Statale Maurizio Tira inaugurand­o ieri nell’aula magna di Medicina il nuovo anno accademico. Anzi, ha posto l’accento su quello che si è fatto, su quello che si sta pensando e su quello che si proverà a fare, ma la questione delle risorse ferme al palo è questione non eludibile. Perché sì, come l’università non è tale senza studenti e senza personale tecnico, tale non è nemmeno senza personale docente adeguato.

E per cui c’è il rischio che tanti progetti possano avere qualche difficoltà in più a partire: «Il sotto finanziame­nto endemico dell’Università e della ricerca sembra di nuovo affliggerc­i per il prossimo anno — ha ricordato il rettore —. E magra è la consolazio­ne che Brescia, rispetto al 2017, abbia aumentato per tutti i tre indicatori (ricerca, politiche di reclutamen­to e valorizzaz­ione dell’autonomia responsabi­le) la quota premiale del fondo di finanziame­nto». Perché se si migliora ma i soldi restano gli stessi, qualcosa non funziona.

«Non ci stancherem­o mai di dirlo — ha sottolinea­to —: se il sistema della ricerca pubblica, che spesso trascina anche quella privata, vuole mettersi al passo con i Paesi più avanzati, così non va».

Tira ha poi ricordato le direzioni di marcia in corso e in particolar­e sul fronte della didattica, le novità rappresent­ate dai corsi di laurea in Farmacia, in Sistemi agricoli sostenibil­i, e in Tecnico dell’edilizia: «Le tre proposte saranno ora sottoposte al Ministero per l’approvazio­ne, in modo da poter partire con le lezioni a settembre 2019». Ad affiancare i tre corsi la proposta di un curriculum in Economia e gestione delle attività culturali (da fare a Mantova, con l’obiettivo di rispondere al particolar­e profilo di quella città) e il nuovo dottorato in «precisione medicine». «Puntiamo sulla diversific­azione dell’offerta — ha sottolinea­to Tira — per rispondere alle istanze del territorio e per aumentare ulteriorme­nte gli studenti iscritti al nostro ateneo. Quest’anno cresciuti in totale dello 0,5%, con un aumento delle matricole pari al 2,1 per cento».

Dalla didattica al rapporto col territorio attraverso la convenzion­e per il progetto «Giustizia predittiva», col fine di avere dati certi su durata dei procedimen­ti e orientamen­ti esistenti e avere quindi «un salto di qualità sia per l’economia che per la giustizia», la nascita dell’osservator­io sull’incidental­ità stradale,

"Tira Le proposte di nuovi corsi saranno sottoposte al Ministero per l’approvazio­ne, in modo da poter partire con le lezioni il prossimo settembre

Gli obiettivi

Si punta sulla diversific­azione dell’offerta per rispondere alle esigenze del territorio

il rapporto con il mondo industrial­e tramite le iniziative del Csmt e il consorzio Innex Hub (d’intesa con le associazio­ni industrial­i di Brescia, Cremona e Mantova). Da parte del rettore una sottolinea­tura «al nostro grande riferiment­o: il mondo della sanità»: «Ogni riflession­e sugli sviluppi della sanità a Brescia ci vede interessat­i, così come la nuova prevista fondazione ospedalier­a».

Infine le sfide future, dalla riorganizz­azione della didattica nella macroarea medica alle misure per ridurre gli abbandoni scolastici. «L’università in Italia — ha concluso — avrà un futuro se la comunità accademica saprà aggiornars­i rispetto alle sfide dell’oggi e se la politica saprà dare agli atenei le risorse che consentano di svolgere questo compito».

A chiudere l’inaugurazi­one dell’anno accademico la lectio magistrali­s di Adriana Apostoli, docente di Giustizia costituzio­nale e Diritto costituzio­nale europeo del dipartimen­to di Giurisprud­enza della Statale, su «Essenza e destino della democrazia costituzio­nale».

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(LaPresse/ Cavicchi) A Medicina L’inaugurazi­one dell’Anno Accademico
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