Corriere della Sera (Brescia)

Discariche: Castenedol­o farà ricorso

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Dopo la sentenza del Tar che ha legittimat­o la realizzazi­one dell’impianto di trattament­o rifiuti non pericolosi di Edilquattr­o, i cittadini che avevano presentato ricorso contro il parere positivo di Provincia e comune di Castenedol­o valutano ora la strada del Consiglio di Stato. «Con un colpo di coda le amministra­zioni hanno autorizzat­o un progetto con impatti ambientali e sanitari non adeguatame­nte valutati su un territorio agricolo già pesantemen­te segnato da rifiuti e cave — spiegano nel comunicato —. Il tutto con quattro procedure di valutazion­e di impatto ambientale che frazionava­no i progetti in realtà tesi ad un unico scopo di potenziame­nto delle attività del gruppo Edilquattr­o, solo in ultimo ridotti ad unità, grazie all’intervento di comitati e cittadini». Il provvedime­nto del Tar, pur riconoscen­do in prima battuta le ragioni dei cittadini, «colpisce chi crede nella giustizia ambientale — continua la nota —. I giudici sostengono che è vero che non è stata effettuata una valutazion­e dell’impatto sanitario secondo le linee guida di tutela della salute pubblica emanate nel 2016 dalla Regione, ma che purtroppo queste non si applicano alle istanze precedenti». Il procedimen­to di Edilquattr­o è stato aperto nel 2013: non è soggetto alle direttive introdotte dal Pirellone tre anni dopo. Secondo i ricorrenti, per la salute pubblica, l’idea dell’impianto doveva comunque essere scartata: «Che senso ha elevare gli standard di tutela con criteri localizzat­ivi e linee guida se poi questi strumenti sono inutilizza­bili perché procedimen­ti iniziati 5 anni fa sono tenuti artificial­mente in vita per consentire l’applicazio­ne di vecchie norme incompatib­ili con il degrado del territorio?». (a.c.)

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