Loggia e Broletto Sui trasporti sarà protesta dura
Peli: «Siamo gli unici che contribuiscono con 12 milioni. Adesso diciamo basta»
Comune di Brescia e Amministrazione provinciale sul fronte dei trasporti pubblici e dei finanziamenti che arrivano dalla Regione si sentono un po’ Cenerentole di una situazione che si trascina da anni e che non accenna a risolversi. «Siamo gli unici in Lombardia che contribuiscono al trasporto pubblico, dobbiamo sopperire continuamente a fondi che dovrebbero arrivare da Milano» osserva l’assessore del Broletto Diego Peli. Ora si preannuncia una protesta dura.
Brescia non vuole più essere considerata la cenerentola della Lombardia. «Siamo l’unica provincia che contribuisce al trasporto pubblico» è la critica di Diego Peli, che in consiglio provinciale ha ricordato i 12 milioni messi da Comune e Provincia. Un’anomalia che per lui non può diventare una regola. Tanto più con l’avvicinarsi del bando di gara provinciale, dove Loggia e Broletto rischiano di supplire di continuo a fondi che dovrebbe mettere la Regione.
Ecco perché ieri, in Aula, l’ex sindaco di Concesio ha invitato pubblicamente la Loggia a disertare l’incontro dell’agenzia del Trasporto pubblico locale (Tpl), in programma oggi. Uno strappo che serve a far arrivare «un messaggio» alla Regione, destinataria di una lettera che oggi arriverà negli uffici di Palazzo Lombardia, firmata dal Comune e dalla Provincia di Brescia. Sul tavolo della discussione c’è anche il rimborso chilometrico della metropolitana: dopo il braccio di ferro degli anni passati, la Loggia ha incassato una tantum nove milioni di euro per gli arretrati, ma non è ancora stato sciolto il nodo del rimborso annuale.
A quanto ammonta? Quattro milioni, sei, nove? Una cifra non adeguata ai chilometri percorsi rischia di compromettere la costosa gestione del metrò leggero che, come ogni forma di trasporto pubblico, non può ricadere solo sul bilancio di Palazzo Loggia.
Il consigliere provinciale Diego Peli chiede che la Regione inserisca la metropolitana nei «veri costi standard», voltando pagina rispetto «alla spesa storica» ormai anacronistica. C’è quindi una richiesta di stabilizzazione del contributo alla metropolitana che superi l’eccezione Brescia. Ma la preoccupazione va oltre il perimetro del capoluogo e investe l’intera provincia. L’Agenzia del Tpl di Brescia mesi fa aveva lanciato l’allarme sull’insufficienza dei fondi, ipotizzando di dover tagliare corse da 700 mila chilometri l’anno per poter portare, in pareggio, il bilancio. Il rischio è di ridurre le corse extraurbane, soprattutto nei comuni montani. Oppure di chiedere maggiore compartecipazione alla spesa agli enti locali, come succede per esempio a Desenzano, Sirmione, Esine.
La Regione per il 2018 ha destinato alla provincia di Brescia risorse per 54,7 milioni di euro, a fronte dei 68 che sono nel bilancio dell’Agenzia del Tpl della provincia. Agenzia che «è il maggior destinatario delle risorse aggiuntive messe in campo da Regione per il servizio nelle aree di montagna e nei piccoli paesi» aveva rimarcato l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi solo qualche mese fa, ricordando il milione di euro e oltre per il nostro territorio «su un budget complessivo di cinque milioni».
Ieri, in consiglio provinciale, la Lega ha stigmatizzato le critiche sul Tpl accusando il Partito democratico di aver emanato una legge – la cosiddetta Delrio – che ha svuotato le Province di importanza e quindi di risorse. I consiglieri Pd hanno ricordato che il trasporto è una competenza della Regione, «dove la Lega governa da diversi anni». Brescia deve fare i conti con «una penalizzazione. Ma non credo che il governatore Fontana sia insensibile. Spero e credo che avrà la giusta attenzione» ha concluso il presidente della provincia, Samuele Alghisi.