Corriere della Sera (Brescia)

Civiltà bresciana, appello al demanio per la sede

Trattativa col demanio per non perdere la sede. La «dedica» a don Fappani

- Troncana

Ora che è scomparso don Antonio Fappani, fondazione Civiltà bresciana riparte dalla sua eredità: oltre 100 mila volumi da preservare nei chiostri di San Giovanni. Parte della sede è di proprietà del demanio: la concession­e con la parrocchia di San Faustino, che ha a sua volta affittato gli spazi a Civiltà bresciana, sta per scadere, e la Diocesi non vorrebbe rinnovarla. Per questo, Mario Gorlani, presidente della fondazione, sta pensando a una trattativa con il demanio. Non solo: c’è anche l’idea di intitolare la fondazione a don Fappani e di prendersi cura della sua vastissima libreria personale, ora custodita in via Tosio.

Collezioni­sta bulimico di libri, lettere sbavate d’inchiostro, ritagli di giornale e riviste — ammucchiat­i in modo anarchico sulla sua scrivania — in 95 anni lo storico in basco e tonaca (in ospedale voleva tenerla anche sopra il pigiama) ha accumulato 100 mila volumi, senza contare quelli della sua biblioteca personale in via Tosio: li tratterann­o come reliquie sacre.

Nell’era «post» don Antonio Fappani, morto alle sette e un quarto di lunedì mattina, fondazione Civiltà bresciana ricomincia dal nome: l’idea di Mario Gorlani, il presidente, è di intitolarl­a proprio allo storico (e giornalist­a) in tonaca. «Non c’è ancora nulla di formale — spiega — ma vorremmo chiamarla fondazione Civiltà bresciana don Antonio Fappani in suo ricordo».

Oltre al nome, potrebbero cambiare anche date e firme sui contratti: alcuni spazi della sede della fondazione — il chiostro intermedio di San Giuseppe — sono di proprietà del demanio. L’ente li ha concessi alla parrocchia di San Faustino, che ha trovato un inquilino in Civiltà bresciana. Il contratto, però, sta per scadere: l’idea della Diocesi — discussa in queste settimane — era di non rinnovarlo, per cui c’era il rischio che la fondazione dovesse cercare un nuovo indirizzo. Gorlani non vuole sfrattare la preziosiss­ima e altrettant­o ingombrant­e collezione di volumi della fondazione (che ha intenzione di prendersi cura anche della libreria personale di don Fappani): «Non c’è ancora nulla di deciso — la premessa — ma stiamo pensando di ottenere direttamen­te la concession­e dello spazio dal demanio, in modo da non restare in subaffitto. Vorremmo anche mantenere le altre sale: il chiostro piccolo appartiene alla parrocchia, con cui abbiamo iniziato un confronto. L’obiettivo, insomma, è mantenere la fondazione dove è sempre stata, anche nel rispetto del lavoro di don Fappani».

Oltre alle trattative (quella con il demanio inizierà presumibil­mente tra pochi giorni) ci sono anche alcuni lavori in corso: se il presidente dovesse riuscire a ottenere entrambi i chiostri, per prima cosa dovranno essere messi in sicurezza e adeguati alle norme anti incendio. In questo caso, il confronto è già aperto: Civiltà bresciana sta già discutendo i cantieri con i Vigili del fuoco, cui spettano anche le valutazion­i.

Serviranno anche bonifici per pagare le fatture: «Abbiamo già raccolto le risorse e altre ne raccoglier­emo» dice il presidente Gorlani.

Il suo impegno, ora, è proteso a continuare il lavoro della fondazione e mantenere il ricordo di don Fappani. Di lui, mercoledì, in Duomo, il vescovo Pierantoni­o Tremolada ha detto: «La sua era una voce autorevole e stimata, ferma e decisa, a volte tagliente, ma sempre amorevole. Conosceva anche le debolezze degli ambienti che frequentav­a e delle realtà che di cui narrava la storia. Era onesto e quando necessario schietto e fermo nel dire le cose come stavano, ma sempre con rispetto, con l’affetto di chi ama la verità e ama le persone, senza il compiacime­nto disonesto di mostrare difetti e debolezze altrui».

"Gorlani Vorremmo restare qui: parleremo con la proprietà

 ??  ??
 ??  ?? Storico in tonaca Don Antonio Fappani è morto lunedì
Storico in tonaca Don Antonio Fappani è morto lunedì

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy