Depuratore, più chiarezza
Il depuratore del Garda sarà sdoppiato, tra Montichiari e Gavardo. Ma in consiglio provinciale si chiede più chiarezza, soprattutto dal sindaco di Muscoline.
«Ho fatto richiesta di accesso agli atti sul depuratore del Garda, ma mi hanno detto che era una domanda vaga». Una risposta, quella di Acque bresciane, che certo non ha convinto il sindaco di Muscoline, Davide Comaglio, oggi come ieri deciso a chiedere «maggiore trasparenza». La scelta di realizzare nella vicina Gavardo un maxi depuratore per l’Alto lago non svela però «qual è il percorso delle tubazioni, se passeranno o meno dalle colline. Vogliamo sapere – dice Comaglio – con quanta acqua si diluiscono i reflui del depuratore». Urgono risposte, insomma, visto che la scelta del combinato disposto Montichiari-Gavardo per i reflui del Benaco sarebbe già stata decisa. Il sindaco di
Muscoline, come altri, pensa che il potenziamento di Peschiera sarebbe la soluzione ideale, ma prima di tutto pretende risposte. Anche sul lago d’Idro: il Chiese è un suo emissario. «Verrà garantito un flusso d’acqua adeguato, d’estate?». Tanto più se si pensa che da Gavardo «parte il Naviglio Grande» diretto a Brescia. Insomma, tanti nodi ancora da sciogliere. Ma il depuratore del Garda rientra nel più grande tema del ciclo idrico integrato. Ieri, in Broletto, si è riacceso il dibattito. «Non c’era nessun quorum – ha detto il consigliere Marco Apostoli –, perciò il referendum è da considerarsi valido. Anche se andrebbe sancito con una procedura». Renato Pasinetti della Lega ricorda, al pari di Apostoli, che il 97% dei cittadini «vuole che la gestione del ciclo idrico sia 100% pubblica. La Provincia non può che prenderne atto». Dal Pd, però, ripetono che il 78% degli astenuti ha mandato un messaggio di cui tenere conto. Ma si farà «un consiglio ad hoc per dibattere di questo» ha promesso il presidente Samuele Alghisi. Forse il 20 dicembre. La vera incognita, in realtà, è la convocazione della prossima assemblea dei sindaci sul ciclo idrico. Non si esclude una data tra fine dicembre e inizio anno, ma a qualche consigliere apparirebbe come un blitz politico. Con tutta probabilità ci andrebbe il 30-40% dei sindaci. (m.tr.)