Eredi Gnutti Metalli i conti ora tornano: utile netto a 5 milioni
Lasciati definitivamente alle spalle gli anni travagliati, compreso l’intero ricollocamento del centinaio di lavoratori della Ilnor di Scorzè, ora l’obiettivo è il «kaizen». Quel miglioramento continuo dei prodotti e dei processi produttivi, del rapporto con il cliente o della gestione operativa che sono la filosofia e la strategia del gruppo EGM (Eredi Gnutti Metalli). E il bilancio chiuso a fine luglio, è un ulteriore passo in questa direzione anche perché presenta numeri in crescita rispetto al precedente. Tanto da far dire al presidente Franco Amigoni che «si può iniziare a pensare a operazioni straordinarie come nuove acquisizioni». Nel dettaglio, la marginalità operativa messa a bilancio, cresce con un Ebitda a 13,5 milioni di euro contro gli 11,6 registrato nell’anno precedente; i ricavi segnano un aumento del 5%, passando da 200,8 a 213,4 milioni. Sensibile anche il calo dei costi operativi che scendono da 43,7 a 38,3 milioni diretta conseguenza del nuovo assetto organizzativo che ha visto tra l’altro la costituzione di due business unit distinte: quella delle barre in ottone e quella dei laminati in rame e sue leghe. Migliora ulteriormente la posizione finanziaria netta del gruppo che si attesta appena sotto i 70 milioni ricordando che, in soli tre anni, i debiti si ridotti di circa 100 milioni.
Ancora una volta nessun dividendo sarà distribuito agli azionisti così da rafforzare il patrimonio netto che cresce e si attesta a 51 milioni di euro (46 nell’esercizio precedente) cioè 1,3 volte rispetto all’indebitamento. Il bilancio chiude con un utile netto di 5 milioni grazie anche al riconoscimento dei crediti d’imposta per 2,4 milioni in carico alla ex Ilnor. «Il percorso per rimodulare la struttura finanziaria del gruppo non è terminato – ha ricordato il presidente Amigoni – Tra due anni e mezzo usciremo dall’accordo interbancario e saremo a posto. Anzi rafforzati». E la strada è quella di «fare prodotti che hanno un futuro - ha precisato il direttore generale, Nicola Cantele –. Siamo immersi in un mercato globale in rapida evoluzione dove chi sviluppa tecnologie o produce beni ad alta intensità tecnologica ha bisogno non solo di più rame od ottone. Richiede, prima di tutto, qualità e capacità di sviluppare leghe e processi produttivi sempre più alti». Le nuvole scure all’orizzonte non mancano ma per il management della EGMetalli, la parola d’ordine continua a essere: kaizen.