Nadia: «Senza Elena non è la stessa cosa»
Sciare con la testa altrove non è una novità per Nadia Fanchini. E vale lo stesso per sua sorella Elena, ora di nuovo in una stanza d’ospedale a completare un 2018 infernale, nel quale ha ricevuto il testimone della sfortuna dalla sorella più piccola.
Stavolta però è davvero diverso. A Lake Louise, la pista preferita dalle ragazze di Montecampione, che qui vinsero entrambe la loro prima gara in Coppa del Mondo, (Elena nel 2005 in discesa, Nadia nel 2008 in SuperG), oggi alle 20.30 esordiscono le donne jet del Circo Bianco e alla bresciana toccherà il ruolo di «highlander» azzurra, dato che oltre alla sorella sono costrette ai box anche Schnarf e Goggia. «Ma io sono io, anche con le assenze», racconta Nadia dal Canada, dopo tre buone prove cronometrate di discesa libera che la lanciano verso un weekend da protagonista (partenza alle 20.30, domani il replay e domenica il SuperG). «Ho fatto tanti sacrifici per esserci, in estate mi sono allenata benissimo — continua — però senza Elena è tutto molto triste, non so nemmeno dire se ho superato il trauma per il suo infortunio: aveva lottato tanto ed era così felice quando aveva rimesso gli sci, sembrava le avessero regalato il mondo». La voce si incrina, per poi riprendersi: «Voleva dare uno stimolo agli altri malati, però ha già dato un messaggio forte». Altrettanto rimbombante sarebbe un risultato da urlo di Nadia, che non si nasconde: «Andrò in pista per lei. E per me stessa. Ho superato tanti infortuni, sono a Lake Louise per lottare: penso di poter disputare una buona gara». L’anno scorso, due giorni dopo la notizia del tumore della sorella, salì sul podio a Bad Kleinkirchheim. Chissà...