Corriere della Sera (Brescia)

«EIB», SFIDA DI UNA CITTÀ

- Di Flavio Vanetti

La prima sensazione è stata un’emozione personale: la mia ultima volta all’Eib era stata per un PintinoxEm­erson Varese, stagione 1979-80. Riccardo Sales coach, e poi i giovanissi­mi Bill Laimbeer e Marcus Iavaroni, i fratelli Motta, Giordano Marusic («Un’ala piccola con i controc…», così me lo definì una volta il Barone delle panchine, anzi il Bavone vista la sua erre moscia), Ario Costa che di lì a qualche anno sarebbe diventato una pietra dello scandalo del mercato (sì, certo, per il passaggio a Pesaro), Marco Palumbo che aveva gambe piene di dinamite, il Fabio Fossati che ancora incontri lì dentro, nei panni stavolta di commentato­re televisivo. E poi, ovviamente, Marco Solfrini, il Doctor J italiano che purtroppo ci ha lasciato di recente e al quale l’altra sera è stato dedicato un sacrosanto e struggente pensiero. Sì, ho rivisto il passato mio – di quando ero ragazzotto, ancora giornalist­a in cerca di una «casa» definitiva - e del basket italiano, rientrando nel palasport che ha ospitato la Nazionale e che ha segnato il definitivo ritorno di Brescia ai piani alti della nostra pallacanes­tro. Italia-Lituania ha infatti un po’ chiuso il cerchio che la Leonessa, risalita in serie A fino a toccare livelli di eccellenza, aveva tracciato. Serviva, dopo l’impresa sportiva, una domus adeguata per una squadra che a Montichiar­i – con rispetto parlando – era decentrata e in esilio. Il PalaLeones­sa, che a me comunque piace sempre chiamare Eib, ottimizza il messaggio e la sfida di una città intera e spiega che il rilancio del basket italiano non può che passare attraverso palazzi moderni, che siano nuovi o rivisitati.

Il giorno del derby, il primo nella massima serie femminile. Domani, inizio alle 17, al San Filippo la Pallamano Leonessa affronta la Pallamano Leno. Dopo tre settimane di pausa per gli impegni della Nazionale nelle qualificaz­ioni mondiali, riparte il campionato con un appuntamen­to «storico». La Leonessa è davanti con i suoi 7 punti (tre vittorie e un pareggio), Leno insegue con 4 punti (due vittorie e cinque sconfitte). Le due compagini arrivano, però, con stati d’animo diversi. La squadra cittadina si vuole riprendere dall’ultima sconfitta contro i primi della classe (Salerno) per continuare la sua corsa verso la Final Eight di Coppa Italia e verso i play off, quella bassaiola è reduce da una vittoria in trasferta contro il fanalino di coda (Flavioni) che ha, comunque, risollevat­o il morale della truppa di mister Bravi. Sulla carta per l’esperienza e per il roster a disposizio­ne, la Leonessa dovrebbe avere qualcosa in più, ma nei derby entrano in gioco tante variabili. Di certo Leno, che non vuole essere la vittima sacrifical­e, si affida al centrale Costanzo, a Stankovski e alla lenese Giulia Losio: sono queste le tre interpreti da tenere d’occhio. Dall’altra parte, Gaspare Scalia sa che le sue ragazze devono continuare a crescere per coltivare il sogno delle prime posizioni al di là dell’obiettivo salvezza. Per fare un ulteriore salto di qualità sono chiamate a migliorare la capacità di gestire i palloni che scottano, come si dice in gergo. La difesa di Leno dovrà, invece, fare molta attenzione a Marijana Tanic e a Natalia Girotto, le migliori realizzatr­ici fin qui della Leonessa, che, a sua volta, avrà il compito di trovare le contromisu­re per bloccare Sara Stankovski. Quel che è certo è che sarà una festa per tutti. La speranza è che il pubblico (l’ingresso è gratuito) risponda in modo massiccio, le telecamere di SportItali­a copriranno la diretta. Un’altra bella vetrina per Brescia e per uno sport che ha attivato anche progetti di educazione sportiva nelle scuole.

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