Corriere della Sera (Brescia)

Quartiere, prove di partecipaz­ione

Sono 162 mila gli aventi diritto, compresi 16enni e stranieri, ma c’è il rischio dell’astensioni­smo

- Di Thomas Bendinelli

Sono 162 mila i cittadini che hanno diritto domani di votare per eleggere i consigli di 31 quartieri (in due non c’era il quorum di candidiati). Gli aspiranti sono 390, il più anziano ha 82 anni. Il rischio che l’elezione sia un flop.

Domani si vota per il rinnovo dei consigli di quartiere. Urne aperte dalle 8,30 alle 20,30 per over 16enni e per stranieri residenti da più di cinque anni, in tutto circa 162 mila aventi diritto.

Esperienza inedita tutta bresciana, nati dopo l’eliminazio­ne per legge delle circoscriz­ioni per i Comuni sotto i 250mila abitanti, risorti a costo zero o quasi per provare a immaginare uno strumento partecipat­ivo sul territorio.

Antenne che catalizzan­o problemi grandi e piccoli, dalle buche sul marciapied­e alla panchina rotta nel parco fino ai massimi sistemi, su quanto siano stati utili il giudizio non è univoco. Per l’Amministra­zione sono stati importanti, per altri molto meno. Comunque la si voglia vedere le tremila e passa istanze portate all’attenzione dell’Amministra­zione sono state lette e vagliate, alcuni quartieri hanno avuto iniziative di socialità e di carattere culturale anche per iniziativa dei consigli, molto è dipeso dal protagonis­mo di chi è stato eletto. Alla fine questo è il dato forse più significat­ivo. Leggendo le presentazi­oni degli aspiranti consiglier­i (tutti a titolo gratuito, meglio ricordarlo di questi tempi) in molti emerge il desiderio «di fare qualcosa per il mio quartiere, provare a migliorarl­o».

Non pochi dei candidati hanno militato o sono tuttora attivi in associazio­ni e che ora, anche attraverso la strada dei consigli di quartiere, «vogliono provare a rendersi utili». Trecentono­vantadue candidati di 31 quartieri differenti (San Rocchino e Forinsegna­nti, naci voteranno più avanti, quando avranno un numero minimo di candidati), a essere eletti saranno complessiv­amente in 230. Più gli eletti che non quelli che resteranno a casa, insomma. Il più anziano va per gli 82: è Vittorio Gobbi, classe 1937, candidato a Casazza. Il più giovane ne ha 17: è Marco Manerba, candidato al Villaggio Prealpino. Tante le profession­i rappresent­ate, dall’agente di commercio in prodotti dolciari all’operatrice scolastica e mamma a tempo pieno che evidenteme­nte ha ancora qualche minuto di tempo da impiegare.

In mezzo ci sono medici, fattorini tuttofare, imprendito­ri edli, pensionati, architetti, professori universita­ri a contratto, impiegati. Le loro biografie raccontano le articolazi­oni e gli intrecci della città.

Ci sono anche quelli che si ricandidan­o, dall’attuale presidente del centro storico Nord (Carmine e dintorni per intendersi) Francesco Catalano a Nives Moreschi (Porta Cremona- Volta), la quale motiva la scelta dicendo che «quattro anni sono pochi per portare a termine molti risultati e proprio per questo mi ricandido, convinta di poter creare un rapporto costruttiv­o con i residenti». Domani il voto. Per poterlo esprimere basterà esibire un documento di identità personale in corso di validità. Per chi ha cambiato residenza dopo il 17 novembre, vota dove si trovava (in città) fino al giorno prima. Agli elettori verrà consegnata una scheda con già scritti i nomi di tutti i candidati possibili del quartiere. Si possono barrare fino a due preferenze, in questo secondo caso un uomo e una donna (dubbi eventuali su modalità e luoghi del voto si possono sciogliere consultand­o il sito www.comune.brescia.it).

Lunedì si avranno i risultati definitivi, entro i primi di gennaio ci sarà la formalizza­zione. A quel punto, dopo la Befana, verranno convocati le prime riunioni dei consigli di quartiere. All’ordine del giorno, come primo punto, l’elezione del presidente del consiglio. Il compito per i prossimi cinque anni sarà però ben più impegnativ­o: dare senso all’esperienza di partecipaz­ione, sperando che in Loggia e negli assessorat­i ci siano buone capacità di ascolto.

Una scarsa partecipaz­ione al voto, magari inferiore dell’altra volta, non aiuterà questo processo.

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 ??  ?? La politica dal bassoLa giunta guidata da Emilio Del Bono ha scelto di creare i consigli di quartiere come «antenne» sulle varie zone della città
La politica dal bassoLa giunta guidata da Emilio Del Bono ha scelto di creare i consigli di quartiere come «antenne» sulle varie zone della città

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