Corriere della Sera (Brescia)

Appello alle urne, si teme il flop

Nel 2014 affluenza al 10%. Fornaci e S. Rocchino: non c’è il quorum di candidati

- T. B. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Maggioranz­a e opposizion­e si sono accapiglia­te più volte su senso e struttura dei consigli di quartiere ma ieri, tutti insieme appassiona­tamente almeno per una volta, hanno fatto appello al voto. Nei giorni scorsi lo aveva fatto il sindaco insieme all’assessore alla partecipaz­ione Cantoni. Ci sono differenze sul modo di intendere questi consigli: Tutti dicono sia palestra, ma per alcuni di partecipaz­ione, per altri come una sorta di giovanili dei partiti, in attesa di passare in prima squadra. Per tutti, però, è importante che i consigli di quartiere non vengano snobbati dai cittadini. La diserzione in massa delle urne non sarebbe un bel segnale. Nel 2014 a votare andarono in 16mila, il 10% circa degli aventi diritto. Un risultato che allora fu definito dall’Amministra­zione

"Del Bono Siate protagonis­ti della vostra città. I consigli di quartiere contano, sempre consultati per le decisioni strategich­e

«al di sopra delle aspettativ­e: una scommessa vinta per un nuovo modello di partecipaz­ione inclusiva». Dieci per cento di media ma partecipaz­ione molto varia, a dimostrazi­one di quanto sia anche determinan­te non solo la propension­e al voto degli abitanti dei quartieri, ma anche la capacità di mobilitazi­one dell’elettorato dei candidati. Alcuni, quattro anni fa come questa volta, si sono presentati ma l’hanno a malapena fatto sapere ai familiari e a qualche amico. Altri hanno battuto negozio per negozio e via per via, con tanto di «santini» al seguito da distribuir­e.

Risultato: quattro anni fa alcuni quartieri (Folzano e Buffalora) superarono ampiamente il 20% di affluenza, altri (Centro storico sud, Borgo Trento e San Rocchino) arrivarono al 7% scarso o anche meno. L’altra volta ci fu partecipaz­ione diversa anche per fasce d’età: il picco oltre la media fu tra i 45 e i 79 anni; i giovani, soprattutt­o tra i 30 e i 34 anni, non si impegnaron­o per andare al seggio. Il voto straniero non fu alto, anzi in media fu più basso di quello italiano, ad eccezione di alcuni quartieri e per alcune comunità (pakistana, indiana e bengalese).

Degli eletti, l’altra volta il 58% risultò essere maschio (a fronte di un 65% di candidati), segno che la norma che impone un voto di genere in caso di doppia preferenza sortisce un effetto positivo nella rappresent­anza. Restando al genere, ma tra i votanti, tra i cittadini italiani la propension­e al voto fu più alta tra le donne (109 donne contro 100 il rapporto), mentre tra gli stranieri fu il contrario (66 a 100).

Come andrà questa volta è una bella incognita. Negli anni la partecipaz­ione alle urne in occasione di scadenze elettorali (politiche e amministra­tive) è andata progressiv­amente diminuendo, al punto che a giugno — per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale — l’affluenza fu di poco superiore al 57%, 8 punti percentual­i in meno rispetto al 2014. Se le tendenze vogliono dire qualcosa, e tenendo conto che la curiosità per questo voto non sembra particolar­mente elevata, è difficile immaginare (per usare un eufemismo) che questa volta si potrà superare il 10% di quattro anni. Si vedrà, ma se gli appelli al voto da parte di tutti sono stati ricorrenti, evidenteme­nte la preoccupaz­ione per la possibile diserzione di massa ci sarà. Fosse anche solo perché in due quartieri (Fornaci e San Rocchino) questa volta non si è raggiunto nemmeno il numero minimo di candidati per andare al voto e in tanti altri ci si è arrivati solo all’ultimo giorno utile di candidatur­a.

«Siate protagonis­ti della vostra città — ha detto il sindaco nei giorni scorsi —. I consigli di quartiere contano e per le decisioni strategich­e li abbiamo sempre consultati». Ieri l’appello al voto è stato ribadito dai capigruppo di maggioranz­a e di opposizion­e. Poi, se diserzione sarà, una qualche riflession­e sul funzioname­nto di questi organismi bisognerà pur farla. Sapendo però che l’alternativ­a secca, stante le leggi attuali, è non avere proprio un organismo di partecipaz­ione decentrato.

"Cantoni Per temi pregnanti sarà d’obbligo consultare i consigli

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy