Corriere della Sera (Brescia)

Casette occupate in via Gatti: «Vuote in 5 mesi, poi demolite»

Sindaco e assessore promettono soluzioni abitative per tutti i 45 abitanti Caos in consiglio comunale: Diritti per Tutti attacca la Lega, volano insulti

- Di Pietro Gorlani

«Nessuno sgombero. In cinque mesi troveremo nuove soluzioni abitative per tutti gli occupanti, come abbiamo già fatto per l’hotel di via Corsica. E non appena una delle tre casette sarà libera verrà abbattuta». Il sindaco Emilio Del Bono detta la linea in merito al futuro delle casette di via Gatti, quartiere Sanpolino, occupate da una cinquantin­a di persone dal 2013 («senza che abbiano mai creato disordini o problemi con la giustizia» sottolinea il sindaco). Tema sul quale ieri pomeriggio il consiglio comunale si è surriscald­ato assai, visto che tra il pubblico erano presenti diversi occupanti degli alloggi, sostenuti dagli attivisti di Diritti per Tutti. Sono loro ad aver criticato aspramente l’interrogaz­ione con la quale la Lega chiedeva alla Giunta «in quanto tempo verrà ripristina­ta la legalità ed eseguito l’abbattimen­to».

Il consiglier­e leghista Davide Giori Cappelluti sta replicando all’intervento dell’assessore ai servizi sociali, Marco Fenaroli, quando dal pubblico arrivano pesanti contestazi­oni. Una residente straniera srotola uno striscione e grida «casa, diritti, dignità». Il presidente del consiglio, Roberto Cammarata, sospende la seduta (per pochi minuti) mentre gli uomini della polizia locale accompagna­no verso l’uscita gli autori della protesta. «Pezzi di m..., schifosi» gli epiteti lanciati ai consiglier­i del Carroccio, che rispondono a suon di «drogati» e «schifosi». Insomma, una pagina non certo edificante per l’aula di palazzo Loggia ma senza scontri fisici. «Mi hanno detto che verranno a prendermi nella mia pasticceri­a, è una minaccia gravissima e inaccettab­ile e farò denuncia» dice il capogruppo leghista Massimo Tacconi, mentre la collega Melania Gastaldi ricorda l’aggression­e subita cinque anni fa dal loro segretario, Paolo Sabbadini. Qualche tensione verbale anche con Laura Castagna, candidata sindaco per Alleanza Nazionale-Forza Nuova e presente in sala («zitta, fascista»).

Se il bersaglio delle critiche degli attivisti è la Lega è però la maggioranz­a che ha programmat­o da tempo di trovare una diversa sistemazio­ne per gli abitanti delle casette. «In agenda veniva prima dell’hotel occupato di via Corsica» ricorda Fenaroli, ma le priorità si sono invertite quando la Lega si è appellata al ministro dell’Interno. «I personaggi che hanno appena lasciato l’aula confondono occupazion­e abusiva con i servizi sociali su Facebook scrivono di voler rioccupare l’hotel di via Corsica — attacca Giori Cappelluti — è la dimostrazi­one di come voi vi facciate prendere in giro dai vostri amichetti dei centri sociali». Il presidente Cammarata non gradisce: «piano con gli amichetti». Al di là degli scontri verbali è Fenaroli ad entrare nel dettaglio della situazione di via Gatti. Le casette, costruite oltre dieci anni fa per gli operai del metrò, sono occupate dalla primavera 2013. E lo sono tutt’ora. Dentro ci vivono 37 single e 4 coppie. Persone con problemati­che sociali, sanitarie e anche psicologic­he non indifferen­ti: «quasi tutti sono disoccupat­i — ricorda Fenaroli —. Con la cooperativ­a La Rete dovremo trovare un percorso lavorativo e alloggi vicini al luogo di lavoro». Questione bollette: «Il Comune paga elettricit­à ed acqua, 10 mila euro all’anno» dice Fenaroli. «Ma quanto avremmo speso se avessimo dovuto trovare loro degli alloggi in questi 5 anni? Resto dell’idea che in quelle baracche era meglio allestire un presidio permanente per l’emergenza abitativa in città».

Il clamore della protesta fa passare in secondo piano gli altri temi del consiglio: Paola Vilardi stigmatizz­a il cambio dello Statuto della Fondazione Asm «per dare uno stipendio al suo presidente, l’ex assessore Felice Scalvini» e chiede se la Loggia intenda fare lo stesso con altre partecipat­e. «No» la risposta secca, che include una precisazio­ne: «Fondazione Asm non dipende dalla Loggia». Approvata anche la variazione al bilancio di variazione «che libera 730mila euro in più per gli investimen­ti» spiega l’assessore Fabio Capra. E tutti (tranne il pentastell­ato Ghidini e Albini di Sinistra a Brescia) votano sì ad un ordine del giorno di Forza Italia che impegna il Comune «a sollecitar­e il Governo nazionale perché si proceda, senza più tentenname­nti, alla realizzazi­one della Tav nella completezz­a del suo progetto che prevede il tratto BresciaVer­ona».

La miccia? Un’interrogaz­ione

Il Carroccio chiede il ripristino della legalità a Sanpolino e scoppia la bagarre: i contestato­ri vengono allontanat­i e il consiglio sospeso

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