Garbelli al vertice di Confagricoltura Brescia
Più sostenibilità ambientale per le aziende agricole, con una miglior gestione dei reflui zootecnici e l’opportunità del biometano. Ma senza dimenticare la sostenibilità economica. Che ha bisogno soprattutto oggi di «innovazione, ricerca, nuove infrastrutture, anche quelle digitali». É tutt’altro che semplice ma è questa la sfidante ricetta che il nuovo presidente di Confagricoltura Brescia, Giovanni Garbelli, propone ai suoi 4 mila associati.
Ingegnere 44enne, titolare di una grande azienda agricola a Pudiano di Orzinuovi, sposato con tre figli, Garbelli l’altra sera è stato eletto all’unanimità come successore di Francesco Martinoni, il quale dopo (soli) sei anni lascia i vertici del più longevo sindacato agricolo d’Italia (è stato però eletto presidente onorario e resta nel consiglio direttivo nazionale). Sembrano lontani i tempi in cui Francesco Bettoni potè rimanere alla guida dell’Unione Agricoltori per ben 30 anni.
Garbelli promette «lavoro di squadra» ed assicura che sarà all’insegna della «concretezza», perché l’agricoltura non è solo la «visione bucolica che ne fanno altre associazioni». E allora «basta con la contrapposizione tra ambiente e agricoltura, sono temi che devono essere connessi — aggiunge —. Ed è possibile con le nuove tecniche che riducono al minimo la lavorazione del terreno e consentono di catturare una maggiore quantità di anidride carbonica. Poi speriamo che possa partire presto nella nostra provincia la produzione di biometano». Lavorerà per evitare tagli indiscriminati ai sussidi Pac ma proseguirà sulla strada delle aggregazioni tra aziende: strada che ha dato buoni frutti in campo assicurativo e che ora può essere usata anche per promuovere i prodotti Dop, migliorando l’export. «Ma è innegabile che anche agli agricoltori servano le nuove infrastrutture programmate da anni, come la Tav». Per questo Garbelli lunedì sarà a Torino a fianco di Confindustria e Confcooperative per dire sì all’alta velocità. «Abbiamo bisogno anche di infrastrutture digitali; negli Usa una fattoria isolata ha servizi internet ad almeno 50 Mb qui non arriviamo ad un decimo». Vede positivamente la fatturazione elettronica se porterà «maggiore sicurezza e una vera tracciabilità». E con grande disincanto spera che il Governo possa avere una visione non ideologica sugli Ogm, vecchio cavallo di battaglia di Confagricoltura: «dovremmo affidarci alla scienza».