Corriere della Sera (Brescia)

Quando l’arte è bestiale

- Di Alessandra Troncana

Meticci ingioiella­ti e vestiti con sottane broccate, tori sfiniti sotto al peso di certe veneri burrose, ritratti di poiane, lagotti con collari di seta: le muse animalier ispirarono gli artisti quanto le altre, quelle umane, spesso più isteriche, intrattabi­li e viziate delle prime.

Tra volatili spennati e rarissime specie esotiche, cani incipriati e pappagalli sopra cascate di frutta, dromedari e cardellini in odore di santità, palazzo Martinengo diventerà uno zoo artistico, una gabbia piena di capolavori (il numero esatto è ottanta): Gli animali nell’arte — Dal Rinascimen­to a Ceruti (la vernice il 19 gennaio; fino al 9 giugno) è la mostra bestiale con cui Davide Dotti e gli Amici di palazzo Martinengo cercherann­o di infrangere un nuovo record di pubblico. Un viaggio nel regno animale e nell’evoluzione della specie (e del linguaggio pittorico) lungo dieci sezioni. Testuali: «Animali nella pittura sacra» e in quella mitologica, «Cani», «Gatti», «Pesci, rettili e insetti», «Uccelli», «Animali della fattoria», «Animali e uomini: un rapporto privilegia­to», «Nani e pigmei vs animali», «Animali esotici e fantastici». Nella selva di opere di Guercino, Ceruti, Bachiacca, Grechetto, Campi, Cavalier d’Arpino e Duranti, anche quattro capolavori limited edition e mai esposti al pubblico del Pitocchett­o, tra cui il dittico Vecchio con carlino e Vecchio con gatto citato nell’inventario del 1802 della collezione Melzi d’Eril di Milano. Da una tavolozza all’altra, gli animali apparirann­o come protagonis­ti indiscussi della tela, puro vezzo stilistico o incarnazio­ne di messaggi cifrati.

«Attraversa­ndo le sale di palazzo Martinengo — fa sapere Davide Dotti, il curatore della mostra, che è riuscito a procurarsi anche Ritratti di gentiluomi­ni con labrador di Lorenzo Lippi e altre sciccherie — il pubblico compirà un viaggio lungo tre secoli di storia dell’arte, ammirando capolavori dei grandi maestri della pittura che, con impareggia­bile sensibilit­à estetica, dipinsero animali di ogni specie riservando grande attenzione alle definizion­e delle caratteris­tiche anatomiche delle singole razze, cogliendo talvolta le più sottili sfumature caratteria­li. Un rapporto, quello tra uomo e animali, che i più celebri artisti di tutti i tempi hanno eternato in dipinti di incantevol­e bellezza, e che questa sorprenden­te mostra vuole riscoprire».

Oltre alla Provincia, che ha concesso il palazzo, il progetto ha avuto la benedizion­e e il patrocinio del Wwf, che ha riassunto le sue battaglie nelle schede di sala. E ogni opera (ma soprattutt­o animale) verrà studiata dal dipartimen­to di Scienze naturali e Zoologia dell’Università di Pisa.

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